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FCA: il caso dieselgate non avrà conseguenze sugli obiettivi industriali secondo Marchionne

Il dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha aperto una causa civile contro FCA per via del caso dei motori diesel di alcuni modelli Jeep e Ram con emissioni non in regola e, nel frattempo, gli stessi motori sono stati analizzati nel dettaglio da un team di ricercati della West Virginia University, lo stesso team che ha inchiodato Volkswagen, che avrebbe confermato la presenza di emissioni decisamente superiori ai limiti di legge ed ai valori dichiarati in fase di omologazione.

Lo scenario per FCA, quindi, non è certo dei migliori. Nonostante ciò, l’amministratore delegato del gruppo Sergio Marchionne, a margine del workshop annuale del Consiglio per le relazioni Italia-Stati Uniti tenutosi a Venezia, ha dichiarato che il caso dieselgate negli USA non comporterà conseguenze per il gruppo FCA ed i suoi piani di sviluppo.

Nonostante il rischio di possibili sanzioni da parte delle autorità locali, Marchionne si è mostrato sicuro sull’argomento ed, interrogato dai giornalisti intervenuti all’evento, ha confermato che “l secondo trimestre e’ in linea con le attese. I target per il 2017 sono confermati” Per il 2017 Fca ha fissato un target di ricavi netti compreso tra 115 e 120 miliardi di Euro, un Ebit adjusted superiore ai 7 miliardi, un utile netto adjusted oltre 3 miliardi e un indebitamento netto industriale sotto 2,5 miliardi.

L’amministratore delegato di FCA ha anche ribadito di non avere in programma alcun incontro con i sindacati nel breve termine, in particolare per quanto riguarda lo stabilimento di Pomigliano d’ Arco dove è stato rinnovato il contratto di solidarietà. Marchionne ha confermato che vedrà i rappresentanti sindacali solo quando verranno comunicati il nuovo piano aggiornato dei modelli. Entro i prossimi 12 mesi, come sottolineato da Marchionne, dovrebbe essere annunciato il nuovo modello per Pomigliano.

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