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Paradiso incentivi auto: inferno incentivi monopattini elettrici

Per i monopattini elettrici e le bici, la guerra fra ministeri blocca i bonus

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Già da tempo dovevano scattare i strombazzati incentivi per i monopattini elettrici e per le bici. Il Governo giallorosso spinge da tempo in questa direzione, ne ha fatto una bandiera: non si capisce bene dove voglia andare a parare, giacché i bonus vanno dritti dritti nelle casse delle aziende cinesi che producono monopattini elettrici. Ma tant’è. Tutto questo viene propagandato come opportunità di rilancio per l’Italia. Come, è un mistero. Ma ora c’è un altro guaio. I ministeri dello stesso Governo con gli stessi partiti (M5S e Pd) litigano: così, niente incentivi dal 1° luglio. E tanto desiderio di Paradiso incentivi auto in contrapposizione all’inferno incentivi monopattini elettrici.

Paradiso incentivi auto: facili e veloci

Il litigio interministeriale è un notevolissimo danno d’immagine per il Governo. Prima dice evviva i bonus, poi sembra che debba organizzare lo sbarco su Marte. Per farvela breve, è battaglia intestinale fra fattura e scontrino. Una lotta triste e malinconica, come se fossero ministeri di Paesi in pessimi rapporti. Un nodo burocratica, una pastoia amministrativa, un pasticcio che potrebbe pure far sorridere. Come gli anziani che bisticciano all’osteria. Ma fa piangere chi i soldi per i monopattini ce li ha messi. E ora? E quand’anche si arrivasse all’accordo, i quattrini quando arriverebbero sul conto corrente degli interessati? Che incubo.

Una bella differenza con gli incentivi auto. Le cose semplici, lineari, immediate, giovani, moderne. Altro che burocrazia da Bulgaria comunista, con le guardie di confine che beccano. Per gli incentivi auto, tu entri in concessionaria. L’auto costa 20.000 euro. La paghi 10.000 euro. Chiuso. Finito. Stop alle polemiche, alle parole. Se la sbriga il venditore, la concessionaria, la Casa: fatti loro. Che san fare il loro mestiere, e anche bene.

Ecobonus vetture nuove: massima modernità

Con gli incentivi auto, nessuna fattura, niente scontrino, da fotocopiare, faxare, inviare via e-mail, custodire gelosamente. Si aderisce alla promozione del Costruttore, paghi l’auto a rate e te ne torni a riposare sul tuo divano. Procedure degne di una nazione moderna, che pensa per il futuro, che protegge che viaggia con la famiglia al riparo dal coronavirus, che tutela contro le intemperie, che non rischia la pelle per le voragini in città.

Per adesso, la burocrazia ha scelto il vecchio, il vetusto, l’antiquato. La favola dello spostamento da una parte all’altra di Roma, Milano, Napoli, Palermo, col monopattino elettrico. Una storiella cui sarebbe anche ora di porre la parola fine, a vantaggio degli incentivi auto. Per proiettarci verso il futuro dell’Europa del Nord, e stare al passo dei Governi che hanno piazzato sul tavolo gettoni pesanti a favore dell’auto, delle concessionarie, dei livelli occupazionali, dell’economia e del Prodotto interno lordo.

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