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Due vetture che cambieranno le cose: Fiat Centoventi e Alfa Romeo Tonale

Di certo le Fiat Centoventi e Alfa Romeo Tonale rappresentano due concept molto apprezzati che quasi sicuramente cambieranno le aspettative dei due marchi di FCA

Se si guarda alla concept Centoventi di casa Fiat si comprende l’idea che nasce dalla necessaria futura sostituzione dell’attuale Fiat Panda. Parliamo pur sempre di una vettura economica in fase di acquisto e di gestione che da quarant’anni rappresenta un simbolo per il marchio torinese e che ancora oggi non demorde, grazie a numeri di vendita sempre elevatissimi.

Se poi lo sguardo vira verso l’Alfa Romeo Tonale, anche lei ancora in fase di concept, si comprende bene che quei 10 secondi utili a disegnare il suo primo bozzetto sono frutto di un’identità stilistica propria di un marchio di grande interesse nel mondo dell’auto. D’altronde questa nuova Alfa Romeo sta puntando sull’essenza del suo essere unica e perfetta per com’è, sebbene il fatto di gestire le idee verso una direzione SUVistica non piace proprio a tutti. Ed è giusto così. Ma in ogni caso sia la Centoventi che la Tonale, a modo loro, rappresentano due tipologie di vetture di rottura. Utili a costituire un nuovo fondamento per i due rispettivi marchi dell’orbita FCA. Vediamo come.

La Centoventi con l’idea della nuova Panda

Ormai è noto che la Centoventi è nata con la necessità che si avrà in Fiat di sostituire proprio la Panda, utilizzando un concept fortemente votato all’idea di green. Ma uno sguardo più attento alla Centoventi, nome che identifica il 120esimo anniversario della Fiat, ti dice che Olivier François e il suo team hanno lavorato a qualche cosa in più rispetto ad un semplice sostituto della Panda di terza generazione. La vettura verrebbe offerta con un solo colore principale, il grigio chiaro, nella sua forma più semplice e priva di molti accessori. Verrebbero successivamente offerti più componenti aggiuntivi opzionali per configurare l’interno, il cruscotto e il tetto, nonché la scelta di una trasmissione completamente elettrica. Più nello specifico, la versione elettrica offrirebbe un modello di batteria economico di serie con un raggio di percorrenza in chilometri non superiore ai 100. Un dato che per molti potrebbe risultare limitante, anche per un classico utilizzo urbano. In tal caso però interviene l’interessante possibilità di personalizzazione: è possibile infatti ordinare un altro pacco batterie aggiuntivo di ulteriori 100 chilometri di autonomia acquistandolo o noleggiandolo con ulteriori disponibilità fino al raggiungimento del valore di autonomia massimo di 500 chilometri.

Fiat Centoventi Concept CES 2020

In effetti, la Centoventi si basa su un approccio molto interessante votato alla personalizzazione e ai componenti aggiuntivi e quindi anche la prossima Panda dovrebbe fare lo stesso. Difatti tra le idee che porta con sé c’è la possibilità di aggiungere quante più opzioni possibili sia al momento dell’acquisto sia successivamente. Un vantaggio vero e proprio nell’approccio al solito modello singolo è che esiste solo una versione del telaio elettrico dell’auto, completo di tutte le possibilità plug-and-play necessarie per gli aggiornamenti e i componenti aggiuntivi destinati al post-vendita.

Il prodotto migliore

Il problema di FCA e Fiat è legato all’approccio totale da destinare alla nuova Panda. La nuova variante dovrebbe arrivare il prossimo anno, ma ancora è poco chiaro a che punto dovrebbe essere prevista e offerta una versione completamente elettrica. Per François la nuova Panda “deve essere un successo tramite un approccio radicale all’elettrificazione. È una questione di tempismo. Alcune persone dicono che dovremmo affrettarci ma non vogliamo avere fretta al momento. Quando scompariranno gli incentivi proposti dai governi per l’acquisto di vetture elettriche, la pressione sui prezzi dei veicoli elettrici sarà massima ed è questo che decreterà quello che sarà il prodotto migliore”.

Perché quindi la Centoventi, che rappresenta una concreta ventata di novità in casa Fiat ha impiegato così tanto tempo per raggiungere la reale fruizione, sebbene al momento solo come concept, sebbene rappresenti potenzialmente una vettura all’avanguardia? La risposta, nelle parole di François, è stata la difficoltà di scegliere il momento per raccontare l’idea a Sergio Marchionne.

François ha continuato a cercare uno spazio adatto in una riunione di prodotto per presentare l’idea, ma afferma di essere stato troppe volte consapevole che Marchionne “avrebbe pensato che avrei chiesto tonnellate di denaro per fare qualcosa di relativamente banale. Invece la definì CC4, che sta per City Car di 4° Generazione. La reazione di Marchionne fu positiva tanto che ben presto iniziammo la prototipazione sebbene non fosse qualcosa di fortemente urgente”.

Desideroso di trovare un nuovo modo di coinvolgere Marchionne – “abbiamo spesso discusso di automobili, ma non siamo sempre stati d’accordo” – François ha quindi realizzato un video CGI di due minuti. Ma non saprà mai se Marchionne lo avrà visto o meno.

Fiat Centoventi Concept CES 2020

L’idea ha ripreso slancio quando è stata ripresa da Michael Manley, attuale CEO di FCA. “Perché non ci mostri quel tuo concept?” suggerì. Ma quando viene chiesto a François quanto sia reale il concept attuale lui ti dirà: “non lo so ancora. Penso che molti dettagli saranno molto fedeli alla Panda di prossima generazione. Ma chiaramente lo stile è quasi casuale, anche se è qualcosa che ci piace molto. Ciò che conta è il concept nel suo insieme”.

Il dominio tra le city car

Parte del dibattito si è concentrata sul fatto che il dominio della Fiat nel segmento delle city car deriva dall’offrire due prodotti molto diversi: la 500 essendo come prodotto maggiormente premium e la Panda più funzionale e popolare. Non è un caso che il 500 sia diventato sempre più un brand a sé stante e non è un caso che già si parli da tempo di una eventuale possibilità di trasformare Panda in un ulteriore sotto brand a gestione Fiat.

Partendo dalla Centoventi il desiderio di Olivier François è quello di realizzare prodotto “fantastici, convenienti, eleganti e con soluzioni intelligenti. Non avranno tonnellate di tecnologia. Ciò che conta davvero è un prezzo sostenibile, l’abitabilità, un buon design, elementi dedicati e tanta sicurezza”. Il mercato in evoluzione non sarà l’unico fattore scatenante per il lancio della nuova Panda perché la necessità di conformarsi alle norme più stringenti sulle emissioni dell’UE sarà un ulteriore fattore trainante.

François sulla nuova Panda ha aggiunto: “deve essere il prossimo momento decisivo per Fiat: un’auto socialmente rilevante, come la 500 del 1957 e la Panda del 1980. Lo dico non per il mio ego, ma perché è la mia ambizione. Vogliamo fare un’auto socialmente rilevante, una city car elettrica ed economica. E questo è attualmente un ossimoro”.

L’Alfa Romeo Tonale per svoltare

Secondo Scott Krugger, a capo del settore design di Alfa Romeo, ci sono voluti appena 10 secondi per dare vita alle forme primordiali dell’Alfa Romeo Tonale. Lui ritiene che questo sia un “bellissimo testamento” per la sua forza progettuale e per uno dei due processi insoliti che hanno contribuito a crearlo. Disegnare l’essenza di questa macchina in soli 10 secondi potrebbe sembrare in parte deludente. È come se non ci fosse nulla nell’auto. Ma non è così. La capacità di disegnare la Tonale così velocemente deriva dal fatto che porta alcune linee forti che catturano il carattere di un’auto visivamente distintiva.

Alfa Romeo Tonale Concept
Alfa Romeo Tonale Concept

Parte del processo di progettazione del Tonale ha comportato l’esame di alcuni dei leggendari cataloghi storici di Alfa Romeo, afferma Krugger, e la comprensione degli elementi più forti di determinati modelli: “Guarda un’auto per 10 secondi, quindi chiudi gli occhi e disegnala. Ecco perché abbiamo disegnato queste vecchie macchine nella memoria”. Ed è proprio così che il designer che ha curato l’aspetto esterno del Tonale, Alexandros Liokis, ha preso parte della sua ispirazione per questo concept, che dovrebbe apparire nella forma finale di produzione forse entro la fine di quest’anno.

Ispirazione forte

Le sue tavole ispiratrici comprendono non solo interpretazioni in evoluzione del Tonale, ma anche schizzi piacevolmente nitidi del passato di Alfa Romeo, tra cui la splendida Giulia GT del 1963 disegnata da Giorgetto Giugiaro in forze all’epoca presso Bertone all’età di 21 anni. Proprio la Giulia GT è la fonte principale di ispirazione per Liokis, in particolare la linea delicatamente arcuata che corre dalla sezione anteriore fino alla coda. “La semplicità e la struttura di questa vettura sono gli elementi chiave”, afferma Liokis che quotidianamente guida una Alfa Romeo Giulietta del 1983.

Quindi, quanto è vicino il concept della Tonale al SUV di segmento C che vedremo in versione definitiva? Krugger dice: “siamo vicini a questa macchina. Questo è il nostro obiettivo anche se alcuni elementi sono specifici del concept come luci e specchietti. Ma in generale proveremo a non perdere la linea affascinante”. Il capo del design europeo di FCA, Klaus Busse, aggiunge che il Tonale non è stato realizzato in modo digitale, né attraverso la modellazione dell’argilla, ma attraverso il gesso ovvero una vecchia tecnica un tempo ampiamente apprezzata dai carrozzieri italiani. Busse ha assunto il modellista in gesso di 75 anni che ha sviluppato le forme della Lamborghini Countach e della Lancia Stratos, ovvero due delle supercar più incredibili degli Anni ’70.

Tonale Most Beautiful Car of the Year

“Le linee esterne sono molto importanti. La traduzione dello schizzo e il modo in cui mescoli gli ingredienti possono essere fatti solo a mano” ha aggiunto Busse. Anche Krugger parla di purezza, calcolando che il Tonale “è puro in un periodo di iper-design”, un riferimento forse eufemistico ai disegni frenetici di alcuni rivali. Gli stessi contro cui Alfa Romeo deve riuscire a competere, ecco perché ha certamente bisogno di questa macchina (purtroppo, per buona pace dei puristi).

Una nuova idea ecologica

Il Tonale, che sarà destinato ad uno dei segmenti più caldi del mercato, è nato come concept solo a novembre 2018 debuttando al Salone di Ginevra nel 2019. La sua controparte reale condividerà la piattaforma con una sviluppata partendo da quella della Jeep Renegade in modo da riuscire ad offrire un’opzione ibrida plug-in. Non è ancora chiaro se si tratterà di una piattaforma completamente nuova o di una modifica di quella esistente. In entrambi i casi, Alfa Romeo dovrà lavorare sodo per sviluppare quella che è fondamentalmente una piattaforma SUV a trazione anteriore per integrare i soliti elevati standard visti ovviamente di recente anche sulle Giulia e Stelvio, modelli che beneficiano però della propria architettura realizzata su misura.

 

“Abbiamo un team dinamico che sa bene come dovrebbe essere una Alfa Romeo”, afferma Krugger rassicurando tutti. L’introduzione dell’ibrido plug-in, innescherà la transizione dell’Alfa Romeo verso propulsori ancora potenti ma più ecologici, un elemento che dovrebbe aggiungere ottime caratteristiche a questo SUV compatto e desiderabile. Sperando che i tempi non vadano per le lunghe.

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