La diffusione del coronavirus sta mettendo in ginocchio i gestori delle stazioni di servizio poiché è stato registrato un calo consistente del consumo di carburante. Questa notizia arriva dalla Faib Confesercenti la quale lamenta che il Governo italiano non ha messo a punto delle soluzioni fiscali ed economiche atte a contrastare questa brutta situazione.
Tra la seconda settimana di marzo e il 6 aprile sono stati venduti in meno circa 1,95 miliardi di litri di carburante mentre è stata stimata una perdita di 2,9 miliardi di euro per quanto riguarda il fatturato complessivo (comprese le tasse e le imposte statali). Le vendite di reddito lordo per i gestori, invece, si attestano a circa 60 milioni di euro.
Carburante: i consumi si sono ridotti drasticamente a causa del coronavirus
Martino Landi, presidente nazionale della Faib Confesercenti, ha dichiarato: “La distribuzione carburanti è tutt’ora attiva e garantisce i rifornimenti sia in sola modalità self-service, con accettatore di banconote o carte, sia in modalità servito. Ma siamo allo stremo. Nonostante siano stati firmati accordi con i principali fornitori petroliferi per attenuare il peso economico che grava sulle gestioni a fronte dei costi, molti dei quali rimasti invariati, i punti vendita hanno perso nel mese di marzo il 90% dei ricavi. Ora rischiano il fallimento“.
Landi ha proseguito dicendo: “In particolare, alcuni costi fissi di gestione, utenze e servizi ed il costo sostenuto per il personale rappresentano un peso economico insopportabile per le gestioni. Oggi i nostri impianti hanno un ricavo lordo che potremmo stimare in poco più di 10 euro al giorno derivante dai carburanti. In queste condizioni, senza interventi del Governo e l’accesso a tutte le possibili forme di difesa del reddito, fiscali e non, sostegni economici concreti, non credo che riusciremo a continuare a garantire il servizio pubblico ancora per molto“.
In questo momento, in Italia sono attive all’incirca 21.500 stazioni di servizio in cui si vende carburante, di cui circa l’80% funziona regolarmente. Oltre alle perdite stimate al 90% a marzo, le scorte medie si sono ridotte al minimo, tra i 2000 e i 5000 litri per prodotto. Addirittura, alcuni gestori sono rimasti chiusi per diversi giorni in attesa di fornitura perché avevano esaurito le scorte di carburante.