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FCA: accordo raggiunto con i sindacati italiani per la ripresa produttiva

L’azienda rispetterà diverse norme di sicurezza per riprendere la produzione in alcuni stabilimenti italiani

In attesa di capire quali saranno le scelte del Governo in merito alla ripresa delle attività produttive non essenziali a partire dalla prossima settimane (le ultime indiscrezioni confermano un’estensione del divieto sino al 30 aprile con poche deroghe), il gruppo FCA continua i preparativi per la ripresa produttiva che, come abbiamo visto nei giorni scorsi, darà priorità a tre modelli già definiti. 

In queste ore, con una nota congiunta, le sigle sindacali  Fim, Fiom, Uilm, Fismic, Uglm e Agcfr hanno comunicato di aver raggiunto un accordo con FCA in merito alle condizioni che dovranno essere rispettate per la ripresa produttiva, con l’obiettivo di massimizzare la sicurezza per i lavoratori andando ad eliminare qualsiasi rischio per la loro salute.

I sindacati hanno confermato che l’accordo con FCA prevede l’igienizzazione e la sanificazione di tutti gli ambienti di lavoro. Queste procedure dovranno essere effettuate prima della ripresa produttiva e dovranno essere ripetute periodicamente (non è stato chiarito con che frequenza però).

Resta confermato, inoltre, l’obbligo di mantenere le distanze di sicurezza tra i lavoratori sia negli ambienti comuni che nelle varie postazioni lavorative. Gli addetti alla produzione non potranno lavorare se non ci sarà almeno un metro di distanza tra le loro posizioni. L’accordo prevede, inoltre, un incentivo per lo smart working.

Tutte le attività lavorative eseguibili con lo smart working dovranno continuare ad essere portate avanti in base a questo protocollo. I lavoratori FCA che possono lavorare da casa non rientreranno in ufficio una volta che ci sarà la ripresa delle attività produttive. Per questi lavoratori, l’utilizzo del “lavoro agile” resterà un aspetto prioritario per i prossimi mesi.

maserati mirafiori

Da notare, inoltre, che FCA fornirà mascherine protettive a tutti i lavoratori mentre verranno applicati controlli costanti per quanto riguarda la misurazione delle temperature prima di accedere ai siti produttivi. Speciali tutele saranno riservate ai soggetti più vulnerabili (ad esempio a causa di pregresse problematiche di salute).

Nell’organizzazione delle attività, inoltre, verranno presi dei provvedimenti per evitare assembramenti nelle mense e negli spogliatoi, sia in fase di accesso che in fase di uscita. In pratica, tutti gli aspetti dell’attività quotidiana all’interno delle fabbriche saranno modificati per adeguare i protocolli alla lotta contro la diffusione del contagio e massimizzare la sicurezza dei lavoratori.

In una nota stampa, i sindacati hanno dichiarato: “Tali linee guida dovranno essere applicate con il pieno coinvolgimento dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza. L’obiettivo è predisporre le condizioni per una ripresa produttiva nel massimo della sicurezza possibile. Prima di iniziare il lavoro, ciascuno in base all’accordo riceverà una adeguata informativa sulle procedure e sull’utilizzo dei dispositivi”

FCA: tre stabilimenti sono già pronti a ripartire

Come abbiamo visto già nei giorni scorsi, FCA punta a riprendere quanto prima le attività produttive in almeno tre stabilimenti italiani. A Mirafiori, ad esempio, c’è la necessità di completare la linea di produzione della Nuova Fiat 500. La city car elettrica presentata il mese scorso è attualmente in fase di collaudo ma la linea d’assemblaggio non è ancora pronta.

FCA punta ad avviare la produzione nel corso dei prossimi mesi (possibilmente ad inizio secondo semestre) e non vuole perdere ulteriore tempo per il completamento della linea produttiva che, ricordiamo, è stata costruita da zero sfruttando la nuova piattaforma specifica per modelli elettrificati che debutta con la nuova 500.

Jeep Compass stabilmento Melfi

L’azienda punta a riprendere quanto prima la produzione a Melfi, in particolare per quanto riguarda la nuova linea della Jeep Compass, entrata in produzione nello stabilimento lucano lo scorso mese di febbraio. Il SUV della casa americana è pronto al debutto anche in versione ibrida e FCA punta ad accelerare i lavori di produzione. Il terzo stabilimento che entrerà subito in azione è quello della Sevel di Atessa con il Fiat Ducato.

Come abbiamo visto nella giornata di oggi, la produzione dei modelli Alfa Romeo potrebbe riprendere solo a maggio con lo stabilimento di Cassino che resterà in cassa integrazione per le prossime settimane a meno di improbabili cambi di programma. Al momento, invece, non ci sono ulteriori informazioni in merito alla ripresa produttiva in altri stabilimenti come Pomigliano d’Arco, Grugilasco o la Maserati di Modena.

La prolungata chiusura degli stabilimenti di produzione potrebbe comportare un ritardo nell’arrivo dei nuovi modelli previsti per il prossimo biennio. Ricordiamo che FCA ha chiarito che non ci saranno cancellazioni a causa dell’epidemia di Coronavirus ma ha già aggiunto che potrebbero esserci ritardi nei tempi di lancio dei progetti ancora in sviluppo e che sono previsti per la seconda metà del 2020 o per il 2021. Continuate in ogni caso a seguirci per tutti gli aggiornamenti.

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