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L’autocertificazione per spostamenti dev’essere cartacea

Niente app per smartphone: il ministero dell’Interno le proibisce

Carabinieri-coronavirus

L’autocertificazione per spostamenti dev’essere cartacea. Contro il coronavirus. Vale per chi esce da casa e va in auto o con qualsiasi altro mezzo o a piedi: le persone non possono sostituirla con un’app per smartphone. Anche se apparentemente motivata da esigenze di semplificazione e velocizzazione delle procedure, l’app è in contrasto con le prescrizioni vigenti. Lo dice il ministero dell’Interno.

L’autocertificazione per spostamenti dev’essere cartacea

Il cittadino sottoposto al controllo firma il permesso. Dopodiché, tocca all’operatore. Ossia Polizia o Carabinieri. Previa identificazione del dichiarante. L’operatore acquisisce la stessa autocertificazione in originale, per le successive verifiche.

Permesso e privacy: cautela

L’utilizzo di servizi non ufficiali e autorizzati da Autorità pubbliche per la compilazione del modello di autodichiarazione, espone l’utente sotto il profilo del rispetto della propria privacy. I dati contenuti nel modello consentono di rivelare, infatti, la frequenza e la tipologia dello spostamento dell’individuo. Più le ragioni che giustificano lo spostamento e che possono ricollegarsi a informazioni sensibili: lo stato di salute, le esigenze personali le circostanze lavorative.

Occhio al regolamento Europeo sulla Protezione dei Dati

L’acquisizione e la gestione di tali dati sensibili da parte di soggetti terzi, sono sottoposte a precisi obblighi. In tema, fra l’altro, di correttezza e trasparenza, consenso informato, limitazione del trattamento a specifiche finalità, aggiornamento e soprattutto integrità e riservatezza.  Lo dice il regolamento Europeo sulla Protezione dei Dati (GDPR) e le prescrizioni nazionali in tema di diritto della privacy.

Quale modello di autodichiarazioni

Rammentiamo che sul sito del ministero dell’Interno c’è il nuovo modello di autodichiarazioni in caso di spostamenti. Contiene una nuova voce con la quale l’interessato deve autodichiarare di non trovarsi nelle condizioni previste dal decreto: divieto assoluto di mobilità dalla propria abitazione o dimora per i soggetti sottoposti alla misura della quarantena o risultati positivi al coronavirus.

Il nuovo modello prevede anche che l’operatore di polizia controfirmi l’autodichiarazione: viene resa in sua presenza e previa identificazione del dichiarante. Così, il cittadino viene esonerato dall’onere di allegare all’autodichiarazione una fotocopia del proprio documento di identità.

Il 5% di denunciati per Covid-19

Un milione di persone controllate e 50.000 denunciati per mancato rispetto del decreto coronavirus tra l’11 e il 17 marzo. Tradotto: ogni 100 controllati da Polizia e Carabinieri, 5 sono stati denunciati. Dopodiché, sarà il giudice a decidere se abbiano effettivamente commesso un reato violando il decreto coronavirus.

Troppi. Il 5% è troppo. La ministra dell’Interno Lamorgese dice che la vera sfida per combattere la diffusione del coronavirus è la responsabilizzazione dei singoli: devono rispettare tutte le prescrizioni del Governo. La titolare del Viminale ringrazia Polizia e Carabinieri: i loro compito è di informare e di aiutare i cittadini nei momenti di smarrimento e difficoltà. Ma anche di eseguire controlli rigorosi. Ognuno di noi deve saper utilizzare consapevolmente quegli spazi di movimento che ora sono consentiti, evitando però stili di vita superficiali e disinvolti che mettono a rischio anche la salute dei propri cari e quella dell’intera cittadinanza. Il modulo? È qui.

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