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Mobilità col coronavirus: cosa cambia per il mondo dell’auto

Le conseguenze dopo il discorso di Conte dell’11 marzo, tradotto in decreto

decreto coronavirus

Il primo decreto coronavirus è del 23 febbraio 2020, numero 6: misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19. Mercoledì 11 sera, Conte ha annunciato un’altra stretta, dopo una lunga serie di provvedimenti. Per l’epidemia coronavirus che è divenuta pandemia. Vediamo cosa cambia per la mobilità col coronavirus. Si parte dalla delibera del Consiglio dei ministri del 31 gennaio 2020: è stato dichiarato, per sei mesi, lo stato di emergenza sul territorio nazionale relativo al rischio sanitario connesso all’insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili.

Mobilità col coronavirus: che cosa cambia

Ora, con il più recente decreto coronavirus, sono sospese le attività commerciali al dettaglio, fatta eccezione per le attività di vendita di generi alimentari e di prima necessità. Sia nell’àmbito degli esercizi commerciali di vicinato, sia nell’àmbito della media e grande distribuzione. Sono chiusi, indipendentemente dalla tipologia di attività svolta, i mercati, salvo le attività dirette alla vendita di soli generi alimentari. Restano aperte le edicole, i tabaccai, le farmacie, le parafarmacie. Deve essere in ogni caso garantita la distanza di sicurezza interpersonale di un metro.

Mobilità col coronavirus: quali attività sospese per il Covid-19

Sono sospese le attività dei servizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie). Resta consentita la sola ristorazione con consegna a domicilio nel rispetto delle norme igienico sanitarie sia per l’attività di confezionamento che di trasporto. E per il mondo dell’auto? Per la mobilità col coronavirus? Anzitutto, restano, altresì, aperti gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande posti nelle aree di servizio e rifornimento carburante situati lungo la rete stradale, autostradale e all’interno delle stazioni ferroviarie, garantendo la distanza di sicurezza interpersonale di un metro. Il presidente della Regione con ordinanza può disporre la programmazione del servizio erogato dalle Aziende del Trasporto pubblico locale: obiettivo, riduzione e soppressione dei servizi. E assicurare i servizi minimi essenziali. Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, di concerto con il ministro della Salute, può disporre, al fine di contenere l’emergenza sanitaria da coronavirus, la programmazione con riduzione e soppressione dei servizi automobilistici.

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Decreto Covid-19: i carrozzieri sono aperti?

Sì, come spiega Federcarrozzieri, restano aperti i carrozzieri, così come meccanici e benzinai, artigiani, edicole, fra gli altri. Non ci sono restrizioni per trasporti e logistica; inoltre, le auto circolano. Meno, ma viaggiano. Ovviamente, i carrozzieri devono adottare tutte le precauzioni del caso. I clienti vanno invitati a restare fuori dall’officina. E comunque, i carrozzieri devono mantenere le distanze corrette dai clienti, e imporre che all’interno della stessa carrozzeria gli addetti lavorino alla distanza giusta. In quanto all’automobilista, per spostarsi verso la carrozzeria e per tornare a casa dalla carrozzeria, deve avere l’autogiustificazione. Idem i meccanici e i gommisti.

Circolare in auto si può col decreto Covid-19?

Sì, si può viaggiare in auto. Non si può uscire di casa se non per validi motivi. Le limitazioni agli spostamenti sono le stesse in tutte le Regioni italiane e sono in vigore dal 10 marzo e fino al 3 aprile 2020. Ci saranno controlli da parte delle forze di Polizia. È previsto il divieto assoluto di uscire di casa per chi è sottoposto a quarantena o risulti positivo al virus. In caso di sintomi da infezione respiratoria o febbre superiore a 37,5 gradi è fortemente raccomandato di rimanere a casa, di rivolgersi al proprio medico e di limitare al massimo il contatto con altre persone.

Uscire di casa con la pandemia

Si può uscire di casa per andare a lavoro, per ragioni di salute o situazioni di necessità. Per provare queste esigenze dovrà essere compilata un’autodichiarazione che potrà essere resa anche seduta stante sui moduli in dotazione alle forze di Polizia. La veridicità delle dichiarazioni sarà oggetto di controlli successivi. Chiaramente, se ti sposti in auto per andare a mangiare dai parenti, questo è vietato: solo stretta necessità, questa la parola d’ordine.

Multe da divieto di sosta: valide con la pandemia

Comunque, il Codice della Strada è in vigore normalmente. Valgono le multe per divieto di sosta, anche date da ausiliari. A Milano, città dove i verbali sono numerosissimi, proteste degli automobilisti, che reputano immorali le multe da divieto di sosta date dagli ausiliari. Segnalati casi di multati che sputano addosso agli ausiliari: è un reato, perché c’è il rischio di trasmettere il coronavirus.

I rischi da coronavirus, fino all’omicidio

Stando all’avvocato Luca Procaccini (Foro di Milano), con il decreto coronavirus, premesso che per certi soggetti ci sono eccezioni (Forze dell’ordine, personale medico e altro), scattano l’arresto fino a tre mesi oppure l’ammenda fino a 206 euro chi vìola i provvedimenti che vietano di spostarsi senza motivo. È il mancato rispetto dell’articolo 650 del Codice penale. Se vado in giro con falsa autocertificazione, stando al decreto 445/2000, c’è la reclusione fino a 6 anni. E circolando con un sintomo da corona? Delitto colposo contro la salute pubblica con reclusione fino a 12 anni in caso di morte. O violazione dei provvedimenti dell’autorità: un processo per lesioni o tentate lesioni volontarie. È procedibile d’ufficio ed è punito con la reclusione da 3 a 7 anni.

Ergastolo per chi sgarra col corona

Se consapevolmente, vado in giro con l’infezione, c’è la violazione dei provvedimenti dell’autorità: si rischia un processo per lesioni o tentate lesioni volontarie. È procedibile d’ufficio. Si viene puniti con la reclusione da 3 a 7 anni. Ma, se causo la morte, scatta l’imputazione di omicidio doloso. Hai ucciso di proposito, con dolo. È prevista la reclusione non inferiore a 21 anni. Ultimo gradino, come il malato di Aids che ha volutamente rapporti sessuali non protetti coi partner, si è colpevoli del delitto di lesioni e/o morte con aggravante. Si è assassini meritevoli dell’ergastolo, dice l’avvocato Procaccini.

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