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In 48 città sarà la polizia municipale ad occuparsi degli incidenti

C’è un Accordo Quadro firmato dal Ministero dell’Interno e da ANCI che definisce le nuove disposizioni che interessano la polizia municipale

Polizia Municipale

Pare si inizi a muovere qualcosa tra governi ed enti locali sulla già nota situazione relativa all’emergenza stradale. È stato firmato a Roma un Accordo Quadro, tra il Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese e il presidente di ANCI Antonio Decaro, relativo all’espletamento dei servizi di polizia nell’ambito urbano.

Il principale obiettivo del nuovo accordo stipulato tra il Ministero e l’Associazione dei Comuni Italiani è sicuramente quello di garantire un controllo del territorio più efficiente ed efficace, oltre alla volontà di rendere più forte le azioni di prevenzione e repressione dei reati. Per fare ciò ci si affiderà alle polizie municipali. Il documento è chiaro: proprio le polizie municipali dovranno “svolgere un ruolo preminente nell’espletamento dei servizi di polizia stradale in relazione alla viabilità urbana” un compito che prevede anche la rilevazione di tutti gli incidenti stradali nell’arco temporale delle 24 ore.

Proprio la polizia municipale dovrà sostituire le pattuglie delle altre forze di polizia “nel minor tempo possibile”. In questo modo si dovrebbe consentire alle polizie statali di applicare un controllo del territorio “ancora più efficace” che si traduce anche in un rafforzamento di tutte quelle attività relative alla prevenzione e repressione di altri reati.

Le nuove disposizioni si applicano soltanto su 48 città

Risulta quindi evidente che le forze di polizia municipale, per mettere in atto questo nuovo schema operativo, dovranno poter operare su quattro turni per coprire l’intero arco delle 24 ore. Tale operatività è già garantita su una ventina di città italiane. Tuttavia proprio quest’ultimo aspetto potrebbe rivelarsi un problema particolarmente difficile da superare; al momento infatti l’inadeguatezza delle risorse finanziarie disponibili permette a sole 48 città di poter operare col nuovo schema.

Nella lista sono comunque incluse la Capitale oltre alle principali metropoli del Paese: Milano, Palermo, Napoli, Genova, Firenze, Torino e Bologna. Tuttavia esiste già un obiettivo al quale punta il governo. Nel momento si troveranno i fondi necessari all’estensione dei turni su quattro fasce, si dovrà applicare questa nuova disposizione a tutti i capoluoghi di provincia italiani. Dando precedenza a quelli dove la popolazione supera i 100mila abitanti.

A monitorare l’attuazione di queste nuove disposizioni ci penseranno i prefetti, cioè i rappresentanti dello Stato sul territorio, i quali si accerteranno anche di quali saranno i risultati raggiunti. Infine, i prefetti saranno supportati dai sindaci nell’attuazione di progetti capaci di migliorare i servizi per il controllo della viabilità laddove insistono rischi maggiori. Realizzando anche progetti utili all’interconnessione delle diverse sale operative.

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