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Multa da smartphone: come vincere il ricorso

Cosa è vietato e quali sanzioni sono opponibili dal guidatore: si parla di un’infrazione comunque molto pericolosa

Multa da smartphone: come vincere il ricorso. Il verbale scatta quando si guida col cellulare in mano. Per parlare, chattare, farsi un selfie o altro. Ma può darsi che ci sia un errore da parte delle Forze dell’ordine. Ecco allora il facsimile di ricorso. Al Giudice di Pace, pagando 43 euro di tassa. Si tenga presente che è un’infrazione grave, alla base di incidenti mortali. E che si tratta di una causa, con la controparte agguerrita: esito imprevedibile, come sempre in queste situazioni.

1) Multa da smartphone: come vincere il ricorso

L’istante premette ed espone di avere subìto la contestazione immediata di una violazione ai sensi dell’articolo 173, comma 2-3 bis del Codice della Strada. In particolare, sempre dalla descrizione letterale posta a giustificazione dell’adottato provvedimento sanzionatorio, il conducente dell’auto avrebbe fatto uso di apparecchio telefonico. Che teneva con la mano destra. E intento a guardare lo strumento distogliendo lo sguardo dalla strada. Dunque potendo con il suo comportamento creare pericolo per sé stesso e per gli altri utenti della strada. C’è assoluta incertezza sulla effettiva violazione oggetto di attuale contestazione. Senza voler minimamente mettere in dubbio la buona fede degli agenti accertatori: si tratta di una delle tante situazioni dinamiche stante la possibilità di un errore di fatto da parte degli agenti stessi.

2) Cellulare e percezione sensoriale: ecco il motivo base del ricorso

Risulta evidente come al verbale opposto non possa essere riconosciuto valore di fede privilegiata. Infatti, la percezione di una realtà dinamica e in movimento, in un arco temporale istantaneo, non può essere assimilata ad una conoscenza di una realtà statica. Per la quale la descrizione analitica si converte in accertamento giuridicamente rilevante. A ulteriore conferma di quanto appena indicato consultate la motivazione della sentenza 137/2013 emessa dal Giudice di Pace di Lucca proprio in un caso analogo.

3) Cosa fa il guidatore col cellulare in auto

Esclusa quindi qualsiasi possibilità di presentare una querela di falso nei confronti degli agenti stante la loro ovvia buona fede. L’attuale esponente non stava telefonando né inviando messaggi sui social o sms. Lo scrivente di fatto non stava componendo alcunché sulla tastiera in quanto la vettura è dotata di vivavoce e viene utilizzata regolarmente per le chiamate.

4) Smartphone come navigatore: guidatore innocente

In sostanza, il telefono era stato utilizzato in precedenza dall’opponente per l’utilizzo del navigatore. Ed era rimasto sul supporto coprendo la visuale dell’orologio e del computer di bordo. A causa di tutto ciò sempre l’opponente era intento a orientare il suddetto strumento. Il rilevamento di una infrazione, a seguito di semplice osservazione, non può certo garantire in maniera certa e inequivocabile la contestata violazione.

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