Rivoluzione nel 2020. Infatti, la manovra sta per essere approvata dal Parlamento: è blindata. Se salta, salta anche il Governo. Per cui, è molto probabile che tutto vada in porto. Ecco le 5 novità auto nel decreto fiscale: entrerà in vigore nei prossimi giorni, dopo la pubblicazione del provvedimento sulla Gazzetta Ufficiale.
Quali novità auto nel decreto fiscale: 1) Dispositivi antiabbandono
L’obbligo di utilizzo dei dispositivi antiabbandono per trasportare bambini fino a quattro anni di età, inizialmente previsto per l’1 luglio 2019, è entrato in vigore il 7 novembre. Prima novità auto nel decreto fiscale: l’obbligo scatta il 6 marzo 2020. Oggi intanto le multe ci sono. Come ricorda il ministero dei Trasporti, dispositivi sono già in commercio da alcuni mesi e sono reperibili on line e nei negozi specializzati in articoli per l’infanzia. Non necessitano di omologazione: basta siano accompagnati da un certificato di conformità rilasciato dal produttore.
Come funzionano i seggiolini salvabebè
Devono attivarsi automaticamente a ogni utilizzo senza bisogno che il conducente compia ulteriori azioni. Danno un segnale di conferma di avvenuta attivazione. In caso di abbandono, si attivano con segnali visivi e acustici o visivi e di vibrazione. E i segnali devono essere percepibili o all’interno o all’esterno del veicolo. Inoltre è possibile che seggiolini e dispositivi anti-abbandono siano collegati allo smartphone del genitore con una app o tramite Bluetooth: papà e mamma ricevono notifiche se il bimbo è dimenticato in auto. Multa di 83 euro (che si riduce a 58 euro se si paga entro cinque giorni) con sottrazione di 5 punti dalla patente. Se si commettono due infrazioni in 2 anni, è la recidiva: scatta la sospensione della patente da 15 giorni a due mesi.
2) Novità auto nel decreto fiscale: invalidi e auto elettriche
La seconda delle 5 novità auto nel decreto fiscale è la modifica della norma che consente alle persone invalide di acquistare con Iva agevolata al 4% solo le auto a benzina. Col decreto, anche le elettriche. Di potenza non superiore a 150 kW.
3) PagoPA e bollo auto
Niente di eclatante. La terza delle 5 novità auto nel decreto fiscale è PagoPa. Il cittadino se ne accorge? No. Riguarda la pubblica amministrazione. Il bollo auto si pagava, si paga e si pagherà ancora nelle agenzie. Un importante quotidiano ha sparato una fake news rimbalzata ovunque: bollo auto non più nelle agenzie di pratiche auto. Fesserie.
4) ACI e bollo auto
Importanti novità introdotte dai commi 2-bis e 2-ter all’articolo 51 del decreto fiscale, recentemente approvati in commissione Finanze alla Camera, l’ACI dice che il comma 2-bis non istituisce un “super-archivio”. Per assolvere, transitoriamente, alla funzione di integrazione e coordinamento degli archivi regionali, i dati di questi archivi vengono acquisiti dal sistema informativo del Pubblico Registro Automobilistico. Il PRA, gestito dall’ACI. Il comma 2-ter dell’articolo 51 prevede che l’Agenzia delle Entrate, le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano continuino a gestire i propri archivi delle tasse automobilistiche. ACI non controlla niente: coordina. Obiettivo, eliminare duplicazioni, di contrastare l’evasione delle tasse automobilistiche e di conseguire risparmi di spesa. Integrazione e coordinamento consentiranno, infine, di far emergere eventuali inesattezze, errori o discrepanze relative al mancato, tardivo od omesso pagamento di bollo auto. Comunque sia, un bell’assist alle Regioni: incassano i bolli auto con più certezza.
5) Noleggio a lungo termine, il bollo lo paga il locatario
Oggi, col noleggio a lungo termine, il bollo auto lo paga la società. Domani, lo pagherà il cliente. Ossia il locatario. Dal 1° gennaio 2020 la tassa automobilistica dei veicoli noleggiati con contratti di durata superiore a 12 mesi dovrà essere pagata dagli automobilisti, dalle aziende, dal popolo della partita IVA, dai professionisti. Da tutti quelli che prendono l’auto in affitto per un periodo da un anno a cinque anni. La media è di tre anni.
Cosa dice l’Aniasa sul bollo auto
Per l’Aniasa (associazione autonoleggio), è un errore. Va detto che la locazione veicoli ha immatricolato nell’ultimo decennio 3,3 milioni di mezzi nuovi di fabbrica, con un fatturato arrivato a 6,5 miliardi di euro. Producendo per l’erario 2 miliardi di entrate tra imposte dirette e indirette. L’andamento del settore è caratterizzato da un incremento del numero degli addetti, passati da 3.000 a 8.000. Più un indotto di centinaia di imprese fornitrici di servizi all’autonoleggio, per ulteriori 20.000 addetti. Il noleggio veicoli svolge un’importante funzione nell’economia nazionale: il comparto, infatti, sviluppa interconnessioni con l’industria dell’auto e il relativo indotto. È assurdo l’obbligo del cliente locatario di provvedere al pagamento “in via esclusiva” della tassa automobilistica. Si interviene (senza alcun motivo o contenzioso mai avvenuto) in uno dei basilari vantaggi operativi del noleggio, cioè sollevare l’utilizzatore da ogni aspetto gestionale.