Volkswagen ID.3 2024, tutti i dettagli: esterni, interni, tecnologia, prezzi, uscita

Ippolito V
Volkswagen ID.3

Lanciata per la prima volta sul mercato nel 2019, la Volkswagen ID.3 ha fornito un’interpretazione fino a quel punto inedita della Casa di Wolfsburg. Tra i pionieri della gamma elettrica della compagnia, si è fatta fin dal principio notare per via delle sue forme tondeggianti. Una scelta stilistica che, nel bene e nel male, ha permesso di ottenere il centro della ribalta. Anziché puntare sulle soluzioni consolidate delle controparti a combustione interna, la vettura ha trovato dentro di sé la forza di osare.

Ovviamente, come ogni volta che succede nel momento in cui si decide di agire in maniera anticonformista, sono piovute pure delle critiche da parte dei fan di lunga data. Ma ci sorprenderemmo se il produttore si sia stupito dell’accoglienza ricevuta. L’importante era lasciare un segno in commercio e, a posteriori, l’operazione è pienamente riuscita. In senso positivo o meno, pure in rete hanno tenuto banco delle vibranti discussioni circa le proprietà conferite dai progettisti.

Adesso, comunque, giunge l’ora di conferire un bella ventata di freschezza alla vettura, la prima concepita sulla base della piattaforma modulare MEB, dedicata alle elettriche. Un’architettura sfruttata non solo dalle sorelle, bensì pure dagli altri brand del conglomerato, tipo la Skoda con la Enyaq iV. Attraverso le economie di scala, la potenza delle quattro ruote crede di avere i numeri adatti per garantirsi un avvenire radioso, sulla falsariga dei numeri attuali.

Come dice un antico proverbio, tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare, ma le premesse invitano a essere positivi. Del resto, un gruppo con tale storia e competenza nello sviluppo dei veicoli ha un enorme vantaggio competitivo da sfruttare rispetto alla tanto giovane quanto arrembante concorrenza. Nel caso della Volkswagen ID.3 è presto per parlare della seconda generazione, ma il discorso cambia se prendiamo in considerazione il facelift.

Visto che sono passati la bellezza di quattro anni dall’esordio, sarebbe stato un grave azzardo quello di evitare degli aggiornamenti. Nel corso di tale periodo di tempo tanto è cambiato nel settore delle quattro ruote e occorre prenderne atto. Insistere che tutto è rimasto uguale significa precludersi delle interessanti opportunità con la clientela. In tale occasione, i produttori sono andati ben al di là del semplice compitino.

Anziché puntare al 6 accademico (dalla tristezza infinita), ci si è rimboccate le maniche, sia in termini estetici sia tecnologici. Nei paragrafi seguenti ci soffermeremo, per l’appunto, sulle novità adottate dal Costruttore teutonica. In prima battuta, ci focalizzeremo sulle modifiche apportate dal centro stile interno alla carrozzeria. Ne valuteremo le differenze rispetto alla proposta di nostra conoscenza. Dopodiché, ci interesseremo degli interni, tanto dello spazio quanto delle dotazioni di bordo e delle funzionalità multimediali a bordo.

Per concludere, andremo a vedere se vi siano o meno delle differenze sotto il piano del powertrain. Senza perderci in ulteriori preamboli, passiamo in rassegna i vari punti salienti del facelift.

Volkswagen ID.3: esterni

Da copione, esaminiamo i ritocchi estetici apportati dalla divisione di lavoro. La zona anteriore si distingue per il paraurti riconcepito, provvista di una presa d’aria centrale di generose dimensioni, che opera in stretta sinergia con un sistema di apertura attivo. Che cosa vuol dire è presto detto: a seconda delle condizioni di guida, il cervello elettronico regola l’apertura e la chiusura. Dalla prospettiva laterale sono collocate un paio di prese d’aria, delle quali una per lato, volte a esaltare il flusso d’aria nei pressi delle ruote anteriori. In merito, invece, al cofano, ci saluta la fascia nera collocata sotto il parabrezza.

Se ne avvertirà il vuoto? Lo escluderemmo. Basta dare una sbirciata alle considerazioni degli utenti risalenti al passato per capire l’ostilità del pubblico di riferimento alla peculiare scelta. Siccome non ha funzionato l’idea del centro stile, viene messa da parte, in favore di un approccio pulito e semplice.

Da uno sguardo superficiale verrebbe da dire che sul fronte del posteriore si sia optato per una scelta conservativa. In realtà, un acuto osservatore noterà quanto ciò sia falso. Difatti, anche se in maniera meno sgargiante del frontale, delle modifiche hanno avuto luogo. Tanto per cominciare, i fanali non sono gli stessi, con gli elementi sul portellone in grado di irradiare un fascio luminoso, così da favorire il piacere al volante percepito dal conducente. Inoltre, l’intelligente gioco di luci forma una sorta di X e gli indicatori di direzione dinamici rispondono presente all’appello. In merito, invece, alle tonalità della carrozzeria, è da segnalare un’importante aggiunta alla tavolozza cromatica.

Ormai è essenziale fornire le maggiori possibilità di personalizzazione possibile. Da prassi con i restyling, una nuance inedita entra in listino: ci riferiamo al Dark Olivine Green, quella delle foto qui condivise. Alla cromatura fanno da contraltare il tetto nero e le finiture in argento opaco. Tolta l’altezza, ridotta di 6 mm, le dimensioni della Volkswagen ID.3 facelift 2024 rimango invariate in confronto all’esemplare originale.

Interni

Volkswagen ID.3

Chiuso il capitolo esterni, apriamo quello inerente agli interni. Lo spirito di progettazione rimane pressoché immutato, tuttavia, date le critiche mosse dalla platea di appassionati, la VW ha pensato di rivedere la qualità dei materiali. La delusione lamentata dagli acquirenti li ha condotti in tale direzione, nella speranza di riscuotere pareri positivi. Adesso l’abitacolo si fregia di elementi morbidi al tatto e un tocco sofisticato emerge pure dai rivestimenti Artvelours Eco, presente sia sui pannelli delle portiere sia sui sedili.

La politica adottata dai piani alti prevede un approccio green a 360 gradi e la decisione di puntare su questa tipologia di copertura ne è la prova lampante. Ciò poiché il tessuto con la quale è stato ottenuto costituisce il frutto di un’accurata opera riciclaggio di plastiche, nella misura del 71 per cento, smaltite almeno una volta. Poi siamo pressoché in presenza dello stesso veicolo apprezzato in precedenza, forte di una strumentazione digitale da 5,3 pollici, un display touchscreen deputato all’infotainment da 12 pollici e un head-up display.

In merito agli ADAS, il Travel Assist di Livello 2 si trasforma nell’Intelligent Travel Assist, l’ultima frontiera dell’hi-tech applicata alla sicurezza su strada in casa VW. Esso ha il dono di operare mediante lo scambio dati con l’infrastruttura e di altri veicoli connessi alla rete. Grazie alla stretta comunicazione, è possibile conoscere con largo anticipo gli eventi occorsi lungo il tragitto, in modo da prepararsi con largo preavviso a eventuali “fuori programma”. Le rilevazioni condotte contribuiscono, inoltre, al mantenimento attivo della corsa, pure con un’unica linea di demarcazione della carreggiata. Il cambio di corsia semiautonomo contraddistingue poi il rinnovato kit di livello 2 e una funzione memoria implementata sul Park Assist Plus.

Motori

Dove la Volkswagen ID.3 facelift 2024 si accontenta di confermare il pacchetto preesistente è la gamma motori. Che mantiene il solo powertrain da 204 CV e 310 Nm di coppia motrice massima. I valori consentono di percorrere lo “0-100” in 7,3 secondi, mentre la velocità massima è di 160 km/h. Delle modifiche intercorrono semmai nel lotto degli accumulatori. Oltre all’unità da 58 kWh e da 77 kWh, rispettivamente pari a una percorrenza di 426 km e 546 km, in successiva istanza verrà il turno dell’opzione numero tre. Si tratterà dell’accumulatore di minori dimensioni, così da ridurre il prezzo di listino. Che parte da 43.600 euro, in leggero aumento rispetto ai 40 mila euro del predecessore.

Foto ID.3 Restyling

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