Una propulsione dimenticata troppo presto: c’era una volta la Toyota con motore ad aria

Il KU:RIN di Toyota è forse solo un esperimento dimenticato, ma potrebbe rappresentare un capitolo visionario nella corsa alla mobilità sostenibile.
KU-RIN toyota KU-RIN toyota

Toyota è da sempre un nome sinonimo di innovazione e visione futuristica nel mondo dell’automotive. Non stupisce quindi che, nel 2011, il colosso giapponese abbia presentato un’idea tanto rivoluzionaria quanto insolita. Si trattava di un’auto che non funzionava né a benzina né a corrente elettrica, ma grazie alla semplice aria compressa. Che ne è stato?

Advertisement

Il prototipo, denominato KU:RIN, rappresentava un audace esperimento di mobilità alternativa. Sviluppato all’interno del progetto “Dream Car Factory” da un team di ingegneri della Toyota Industries Corporation, questo veicolo a tre ruote riuscì a raggiungere una velocità di 129,2 km/h, alimentato unicamente da aria ad alta pressione, compressa tramite un tradizionale compressore per climatizzatori.

KU-RIN toyota
Advertisement

Il KU:RIN era una sorta di “auto a vapore moderna”, che però, nonostante l’incredibile risultato in termini di velocità, presentava un problema fondamentale: l’autonomia. Il veicolo poteva infatti percorrere solo circa 3,2 km con un pieno di aria compressa, rendendolo poco pratico per l’uso quotidiano e inadeguato a una diffusione commerciale. La bassa densità energetica dell’aria compressa, rispetto ai combustibili fossili o alle batterie agli ioni di litio, rappresentava l’ostacolo più grande.

Per garantire prestazioni paragonabili a quelle di un’auto elettrica, il KU:RIN di Toyota avrebbe richiesto enormi serbatoi e tecnologie ad altissima pressione, sollevando problemi di sicurezza non indifferenti. Nonostante ciò, l’idea non è morta del tutto.

KU-RIN toyota

Nuove ricerche stanno esplorando l’integrazione dell’aria compressa nei sistemi ibridi, ottenendo risultati promettenti. Un team svedese, ad esempio, ha segnalato un risparmio di carburante del 60% utilizzando un sistema ibrido ad aria, senza l’impiego di batterie pesanti e costose.

Advertisement

Il KU:RIN, oggi, è forse solo un esperimento dimenticato, ma potrebbe rappresentare un capitolo visionario nella corsa alla mobilità sostenibile. Se rivisitato con tecnologie moderne e materiali più efficienti, potrebbe rientrare in scena e cambiare le regole del gioco. In un’epoca in cui si parla di motori del “22esimo secolo” grazie all’alleanza Toyota-Mazda-Subaru, vale la pena ricordare che il futuro, a volte, è rivelato nel passato.

X