Nel pieno delle tensioni commerciali tra Stati Uniti e (praticamente) il resto del mondo, il Giappone si trova a dover affrontare un possibile ritorno dei dazi del 24% su tutte le esportazioni verso gli States. Al momento, tali tariffe risultano sospese fino al 9 luglio 2025, ma l’incertezza aleggia sul futuro delle relazioni economiche tra le due potenze. In questo scenario di crescente pressione, Toyota starebbe considerando una mossa a dir poco sorprendente, forse anche troppo scioccante per far fronte alla possibile stangata americana.
Si tratterebbe, infatti, da parte di Toyota, di consentire ai costruttori americani di vendere le proprie auto presso la rete di concessionari giapponesi del colosso nipponico. Si parla della possibilità di trovare, per esempio, una Ford Mustang in esposizione accanto a una Toyota Prius in una concessionaria giapponese.

Questa iniziativa sarebbe parte di una strategia negoziale volta ad alleggerire o annullare i dazi doganali statunitensi, offrendo agli States una contropartita concreta per riequilibrare il deficit commerciale. Secondo i dati ufficiali, nel 2024 gli Stati Uniti hanno registrato un disavanzo commerciale di 68,5 miliardi di dollari con il Giappone, in gran parte dovuto alle importazioni di automobili giapponesi.
La scarsa penetrazione dei veicoli americani in mercati come il Giappone ha più cause strutturali che politiche. Dalla geografia urbana nipponica, inadatta a pick-up come l’F-150, alla forte lealtà verso i marchi nazionali, non mancano le motivazioni che scoraggiano l’acquisto di veicoli a stelle e strisce. Nonostante gli Stati Uniti lamentino un accesso limitato ai mercati esteri, è bene ricordare che (solo) 163 rivenditori in Giappone già offrono vetture americane, un numero che probabilmente riflette la reale domanda.
Non mancherebbero difficoltà logistiche e commerciali. Toyota accetterà di esporre modelli che potrebbero competere con le sue stesse linee? Dove verranno stoccati questi veicoli di grandi dimensioni in un Paese dalla superficie limitata?

Un’altra ipotesi sul tavolo riguarda la produzione di veicoli giapponesi su suolo americano destinati al mercato interno nipponico. Ma anche questa soluzione presenta ostacoli pratici. Insomma, la folle proposta di Toyota potrebbe non portare i benefici sperati. Tuttavia, potrebbe offrire a Washington un motivo per dichiarare una vittoria politica prima di eventuali concessioni.