Solo 150 persone al mondo avranno mai il privilegio di possedere una Aston Martin Valkyrie, una delle hypercar più esclusive e radicali mai costruite. Una meraviglia che nasce dalla collaborazione con Red Bull Racing e che rappresenta l’incarnazione su strada di una vettura da competizione con targa.
Ogni esemplare, venduto a circa 3 milioni di euro, è un concentrato di ingegneria estrema, con il suo motore V12 da 1.139 CV capace di urlare fino a 11.000 giri/min. Ma per un proprietario tedesco, il sogno si è infranto dopo appena 440 chilometri.

Il proprietario, di cui però non è stato reso noto il nome, ha acquistato la sua Valkyrie nel 2022. Secondo quanto riportato dal quotidiano economico tedesco Handelsblatt, la supercar avrebbe manifestato numerosi difetti fin dai primi chilometri. Tra i problemi segnalati figurano guasti al sistema ad alta tensione, allarmi elettronici persistenti, cerchi danneggiati presumibilmente durante il trasporto, e persino la rimozione non autorizzata del Rocket Locker, un dispositivo idraulico fondamentale per la stabilità del veicolo a motore spento.
L’episodio più grave sarebbe stato un “quasi incidente” con un’ambulanza avvenuto il 27 agosto 2024. Secondo la denuncia, il sofisticato sistema di ascolto ambientale della Valkyrie, progettato per trasmettere suoni esterni tramite cuffie, avrebbe fallito nel segnalare l’arrivo del mezzo di soccorso, sovrastato dal fragoroso rombo del motore V12. Un rischio concreto, considerando l’assordante natura del propulsore montato direttamente sul telaio.

Il proprietario della Valkyrie ha dichiarato: “Sono esausto. Questa macchina ha più problemi di tutte le mie auto messe insieme”, chiedendo l’annullamento del contratto di vendita. Aston Martin ha rifiutato, replicando che le problematiche evidenziate non sono veri difetti, ma caratteristiche tipiche di un’auto da pista omologata per la strada. Il brand britannico ha inoltre evidenziato che eventuali graffi ai cerchi sarebbero il frutto di manutenzioni errate effettuate dal cliente stesso.
Il caso si complica anche dal punto di vista giuridico. Mentre Aston Martin sostiene che la disputa debba essere risolta nel Regno Unito, gli avvocati del cliente invocano la normativa UE a tutela del consumatore, chiedendo che il procedimento si svolga in Germania. A oggi, le parti hanno sei settimane per presentare ulteriore documentazione. Aston Martin ha persino proposto due nuove vetture in sostituzione, ma l’offerta è stata categoricamente respinta.