BMW, colpo di scena sulle endotermiche: “Con noi per altri 10-15 anni”

Ippolito V
BMW non farà come tutte le altre (da Mercedes ad Audi) con le auto endotermiche: un alto rappresentante del gruppo rassicura tutti.
BMW i5

BMW non dimentica il motore a combustione interna. Mentre le rivali pensano di puntare tutte le loro fiche sull’elettrico, la Casa dell’Elica pensa controcorrente. Invece di scegliere un’unica forma di alimentazione, pensa di immettere in commercio varie soluzioni. Ciascuna di esse servirà a entrare nelle grazie di una precisa nicchia di pubblico, che avrà, dunque, l’imbarazzo della scelta. Non cercheranno di condurre la clientela sull’una e sull’altra soluzione, bensì terranno aperte le porte. Tra passato, presente e futuro, si adatteranno ai vari gusti ed esigenze del pubblico di riferimento. In parte ancora emotivamente legato ai propulsori endotermici. Imporre di dirvi addio costituirebbe un passo falso, a detta di Frank Member, membro del consiglio di amministrazione del BMW Group specializzato nello sviluppo. Ciascuna delle soluzioni immesse in commercio risponderà a fini precisi.

BMW: la strategia con le vetture a combustione interna

BMW Neue Klasse

Per i prossimi dieci o quindici anni andranno avanti ad adottare la stessa strategia. L’esatto opposto di Mercedes e Audi, le quali hanno già annunciato di voler passare a un portafoglio 100 per cento elettrico, rispettivamente entro il 2030 e il 2033. Tolte rare eccezioni, legate a quei territori prive delle necessarie infrastrutture e di edizioni speciali, la gamma sarà solo a batteria. Non ne condivide i principi BMW, convinta che il consumatore debba avere l’opportunità di scegliere lui stesso l’alimentazione. Prima si sceglie il veicolo, quindi il propulsore, mica viceversa.

Con la politica illustrata, la potenza tedesca si conferma dalle ampie prospettive in merito alla tipologia di powertrain. Alla fine dello scorso anno risalgono i test avviati sui camion a idrogeno. Sebbene la Commissione Europea abbia finora concesso la deroga agli eFuel per il post 2035, l’idrogeno gode d buoni consensi. Lo conferma pure l’impegno profuso dalla Toyota, reduce dal primo esemplare di Hilux elettrica a celle a combustibile di idrogeno.

Tra BMW e il Costruttore delle Tre Ellissi ci sono delle interessanti analogie sull’approccio alla neutralità carbonica. In entrambi i casi essa viene perseguita vagliando ogni strada. Puntare su un’unica forma esula dal modus operandi e, infatti, tornando al brand tedesco, viene tenuta una porta aperta pure agli eFuel. Malgrado lo stato dei lavori non sia avanzato tanto quanto i biocarburanti (fin qui rifiutati dall’UE, nonostante il pressing dell’Italia), la Germania è riuscita a strappare un “permesso speciale”. Alla luce degli elevati costi associati, gli eFuel dovrebbe costituire una prerogativa delle realtà premium. Ma non è detta l’ultima, vista l’innovazione illustrata da Stellantis in tempi recenti.

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