Autovelox: ecco il decreto che impone di spegnerli

Daniele Di Geronimo Autore
Decreto autovelox

Dopo le modifiche al Codice della Strada della fine dello scorso anno ci sono altre novità per gli automobilisti italiani. Non solo quelle legate agli incentivi per l’acquisto di una nuova auto appena confermati dal Governo, ma anche perché la maggior parte dei misuratori di velocità (gli autovelox) andranno incontro a profondi cambiamenti in virtù del decreto che entrerà in vigore domani dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.

Misuratori di velocità

Decreto autovelox: ecco cosa cambia

Il cosiddetto Decreto Salvini (che prevede anche diverse novità sulla casa) introduce nuove norme per gli autovelox. Norme che i Comuni dovranno rispettare per evitare che le contestazioni degli automobilisti e dei motociclisti vadano in porto andando incontro a lunghi e costosi ricorsi.

Obiettivo del decreto autovelox è quello di evitare che i controlli sui limiti di velocità diventino per i Comuni più una preoccupazione economica che una di sicurezza. Non è raro, infatti, che sulle strade di competenza dei vari Comuni italiani vengano installati autovelox senza un vero e proprio criterio legato alla riduzione del numero di incidenti. Sembra esserci più la preoccupazione di emettere multe e, quindi, aumentare (colmare i vuoti) delle casse comunali.

Segnaletica autovelox

Il decreto prevede quindi che prima di installare un autovelox è necessario che il Sindaco ottenga l’autorizzazione dal Prefetto e che questo prenda una decisione tenendo conto dell’effettiva pericolosità e rischio di incidenti su quel tratto di strada e l’impossibilità di contestare subito la trasgressione interrompendo il reato. Vengono inoltre introdotto il principio per cui tra un misuratore di velocità e l’altro debba esserci un intervallo di almeno 3 chilometri per le strade extraurbane e 1 chilometro per le strade secondarie. Il testo del decreto prevede anche il divieto di prevedere il controllo della velocità sotto ai 50 km/h e su tutti i tratti nei quali il limite di velocità è inferiore di 20 km/h rispetto a quello previsto dal Codice della strada per quello specifico tratto. Non è quindi possibile, per esempio, fissare un limite inferiore ai 70 km/h in un tratto di strada dove è possibile andare a 90 km/h.

Auto civetta autovelox

L’altra grande novità riguarda le cosiddette auto civetta. Le forze di Polizia dovranno essere adeguatamente riconoscibili durante le loro attività di controllo. Per posizionarsi al lato di una strada montando gli autovelox sugli appositi cavalletti dovranno ottenere l’autorizzazione della Prefettura e prevedere la contestazione immediata del reato. È inoltre sempre obbligatorio prevedere apposita segnalazione posizionando il cartello che indica il controllo della velocità. Questo dovrà essere collocato 1 km prima sulle strade extraurbane, 200 metri prima su quelle urbane veloci e 75 metri prima sul resto delle strade.

Oltre a tutti questi cambiamenti c’è anche qualcosa che resta immutato e che invece sarebbe stato opportuno affrontare. Il Decreto, infatti, non chiarisce se per la conformità dell’autovelox sia necessaria la sola approvazione o anche l’omologazione. La prima è una pratica sostanzialmente semplice e veloce, mentre la seconda no e anche più costosa. Tanto che molti Comuni non l’hanno prevista nonostante una recente sentenza della Corte di Cassazione abbia stabilito la necessità dell’omologazione. Non è da escludere che questo elemento possa diventare oggetto di ulteriori discussioni e ricorsi.

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