General Motors ha depositato un brevetto per un inedito sistema di scarico destinato alle auto elettriche. La casa automobilistica ha ideato uno scarico pensato per intervenire in caso di fuga termica delle batterie, una reazione pericolosa che può causare un rapido e incontrollato aumento della temperatura. Se ne parlava da tempo di una soluzione simile, ma il primo passo è stato fatto dall’azienda americana.
General Motors brevetta uno “scarico” per auto elettriche: serve a prevenire gli incendi

Il sistema si basa su valvole di sfogo progettate per rilasciare i gas caldi generati durante l’anomalia, evitando che il surriscaldamento si propaghi ad altre celle del pacco batteria. Così facendo, si riduce il rischio di incendio o esplosione. Anche Stellantis ha sviluppato una tecnologia simile, con la differenza che il suo sistema incorpora un catalizzatore per filtrare le sostanze potenzialmente nocive prima dell’espulsione.
Sebbene gli incendi delle auto elettriche attirino spesso grande attenzione mediatica, i dati statistici dicono che questi veicoli risultano meno soggetti a incendi rispetto a quelli a combustione o ibridi. Lo confermano sia l’Ufficio Statistiche dei Trasporti che il Consiglio Nazionale per la Sicurezza dei Trasporti negli Stati Uniti.

Il vero problema, però, è che un incendio che coinvolge le batterie è molto più difficile da domare, e può riaccendersi anche dopo essere stato spento. Per questo motivo, l’adozione di chimiche più stabili come il litio-ferro-fosfato (LFP), al posto della più comune NCM (nichel-cobalto-manganese), sta diventando sempre più diffusa.
Infine, la Cina ha introdotto una nuova normativa, la GB 38031-2025, che entrerà in vigore il prossimo mese. La legge impone che le batterie non debbano prendere fuoco né esplodere nemmeno in caso di fuga termica. Il primo produttore a rispettare i nuovi standard è stato CATL, con le sue batterie Qilin, già utilizzate da brand come Zeekr (Geely).