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Vediamo cosa prevede il Decreto Clima per il settore automotive

Ecco come il settore automotive può essere interessato al Decreto Clima

Rottamazione auto

Il cosiddetto Decreto Clima, approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 10 ottobre riconoscerà un “Bonus Mobilità” di 1.500 euro a chi rottamerà la propria vettura a partire dalla classe Euro 0 fino alla Euro 3, entro il 31 dicembre 2019. Non è un caso se il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa lo ha definito come “la prima e unica azione realizzata in Italia fino ad ora per contrastare i cambiamenti climatici”.

Il Decreto si sviluppa in sedici differenti punti che diventano tre per quanto riguarda il settore automotive: il Bonus Mobilità, il fondo per l’introduzione di scuolabus ecologici e quello per il potenziamento delle corsie preferenziali.

A vantaggio dei cittadini comuni

Lo stanziamento posto in essere col Decreto Clima vede la sua maggiore importanza negli incentivi utili allo sviluppo del Bonus Mobilità. Tale bonus ammonta infatti a 255 milioni di euro suddivisi in 5 milioni per il 2019 e 125 milioni per il 2020 e 2021. Il Bonus Mobilità dura infatti tre anni e sarà utilizzato per l’acquisto di servizi differenti, a cominciare da quelli relativi al trasporto pubblico. Ma anche per l’acquisto di biciclette tradizionali o a pedalata assistita.

Come accennato, viene previsto un contributo di 1.500 euro per chi rottama un’auto fino alla Euro 3 entro il 31 dicembre. Ma c’è anche la possibilità di rottamare moto e scooter a due tempi, omologati Euro 2 o Euro 3. In questo caso si avrà a disposizione un contributo da 500 euro. In questo momento non conosciamo le modalità di erogazione dell’incentivo proposto, ma il Governo può definirne i parametri entro 60 giorni dall’approvazione. Quindi non dovrebbero tardare.

Non si conoscono tuttora i comuni che saranno interessati dal Decreto Clima, anche se il provvedimento si è reso necessario ed è valido per quelle aree soggette alle procedure di infrazione dell’Unione Europea. Quelle che avevano superato i limiti delle emissioni stabiliti da una normativa che regolamenta la qualità dell’aria in Europa. Con molta probabilità non dovrebbero rimanere fuori i capoluoghi di Emilia, Lazio, Lombardia, Piemonte e Veneto.

Infine, il Decreto Clima prevede 40 milioni di euro riservati a quei comuni che vogliono potenziare le corsie preferenziali. Ma anche a quelli che intendono acquistare scuolabus ecologici, elettrici o ibridi. A tal proposito lo stanziamento si riduce a circa 20 milioni di euro.

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