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Fiat Chrysler: la bocciatura da Banca IMI

La raccomandazione passa a hold

Banca Imi boccia Fiat Chrysler. Sul gruppo automotive, gli analisti finanziari hanno tagliato la raccomandazione da buy a hold, con il target che da 15,1 scende a 13 euro per azione. “In assenza di azioni sul fronte M&A abbassiamo il rating a Hold”, comunica Banca Imi, in riferimento  alle trattative bloccate con Renault, almeno per ora. E aggiunge, “Fca deve risolvere le questioni nell’area Emea (che comprende Europa, Medio Oriente e Africa ndr) e in Maserati.

Fiat Chrysler: il rapporto del secondo trimestre

Lo scorso 31 luglio Fca ha diramato il rapporto finanziario e produttivo: un milione e 157mila i veicoli consegnati nel mondo, con un calo dell’11 per cento, i ricavi scesi a 26,7 miliardi (-3%) e l’utile netto aumentato a 793 milioni (+14%), proseguendo il contenimento dei costi, delle iniziative commerciali e degli stock. Per quanto attiene, invece, alla Fiat, il Lingotto ha venduto 376.064 vetture, con una flessione del 10,2% e una quota di mercato che passa dal 5 al 4,6 per cento.

Preoccupa soprattutto Alfa Romeo, le cui vendite sono precipitate a 27.702 esemplari contro i 50mila del 2018, ossia -42%. Con riferimento ai risultati diramati, “a livello operativo sono stati superiori al consensus e alle nostre stime – scrivono da Imi -, grazie al miglioramento nell’area Nafta”. Il titolo Fca mostra sull’indice azionario Ftse Mib, il titolo Fca mostra un flebile rialzo a 12,06 euro (+0,18%).

Vendite a luglio

A luglio il gruppo italo-americano – si legge in una nota del ministero dei trasporti – ha venduto 152.800 vetture nel mercato italiano, in leggero calo se confrontato con lo stesso mese del 2018 (-0,1%). Il consuntivo dei primi sette mesi si conclude con 1.235.698 immatricolazioni, il 3,1% in meno dell’analogo periodo dell’anno scorso. Immatricolate complessivamente 34.020, per un -19,37% in confronto all’analogo periodo. Dal 27,59 la quota mercato è scesa a 22,26 punti percentuali.

“Proseguono i piani di rafforzamento nella gestione dei costi, degli stock, dei programmi commerciali e dei programmi di pianificazione del prodotto”, si legge nella nota diramata da Fiat Chrysler. “Il supporto della comunità locale al nuovo stabilimento Mack Avenue a Detroit (Michigan, USA) che realizzerà la nuova generazione della Jeep Grand Cherokee e un nuovo SUV full-size a tre file sempre del marchio Jeep”. Confermati gli sforzi per Mirafiori per la produzione della 500 BEV, si rammentano gli accordi strategici stipulati con Enel X ed ENGIE “per potenziare ulteriormente la rete di partner tecnologici”.

I piani per il futuro

In futuro andrà stabilita la gamma europea. Per la realizzazione della Fiat 500 elettrica a batteria si richiedono massicci investimenti nell’impianto di Mirafiori a Torino. Il futuro appare radioso in Nord America (complice la leadership delle Jeep nel segmento suv) e in America Latina (trainato dal Brasile), non però in Europa, dove nella seconda parte dell’anno non usciranno nuovi prodotti. In calo del 46% nell’ultimo trimestre, Maserati aggiungerà in listino dieci modelli entro i prossimi quattro anni.

In questo senso, durante la seconda metà del 2019, l’attenzione di Fca “sarà rivolta ancora di più verso le aree meno forti, tra cui Maserati, dove abbiamo rafforzato il team di leadership; ed EMEA, dove continuiamo a puntare a un aumento dei margini attraverso i benefici delle azioni di ristrutturazione, una gestione ottimizzata del mix dei canali di vendita e strategie di prodotto mirate”.

 

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