La vicenda degli airbag Takata riaccende le tensioni tra automobilisti e produttori. Oggi l’associazione francese dei consumatori Consommation Logement et Cadre de Vie (CLCV) ha annunciato l’avvio di una class action contro Stellantis, sostenendo che le campagne di richiamo degli ultimi anni siano state lente, confuse e insufficienti.
Consommation Logement et Cadre de Vie ha avviato una class action contro Stellantis in merito agli airbag Takata
Secondo la CLCV, molti automobilisti sono stati costretti a sospendere l’uso dei propri veicoli per periodi prolungati, affrontando disagi pratici e costi aggiuntivi: spese di parcheggio, assicurazioni supplementari e, soprattutto, ansia per la propria sicurezza. I marchi coinvolti includono Peugeot, Citroën, DS Automobiles, Fiat, Opel, Chrysler, Dodge, Jeep e Lancia.
Da parte sua, Stellantis difende la gestione della crisi. Pur non commentando la class action in corso, il gruppo sottolinea che il 70% dei veicoli francesi dei marchi Citroën, DS e Opel con airbag Takata è già stato trattato. La sostituzione è stata effettuata in fasi, partendo dai modelli più vulnerabili: Citroën C3 e DS3, ad esempio, hanno già ricevuto nuovi airbag nel 90% dei casi. Per C4, DS4 e DS5, la percentuale supera due veicoli su tre. Per Opel, il 36% della flotta è ancora in fase di intervento.
Stellantis ha anche lanciato un messaggio diretto agli automobilisti: “È urgente contattare la nostra rete per sostituire i vostri airbag. Abbiamo ricambi disponibili”. L’azienda rassicura che il sistema “stop-drive”, attivato recentemente, è stato gestito in maniera “reattiva e proattiva” e finora non ha provocato incidenti.

Nonostante gli sforzi del costruttore, resta comunque un numero significativo di veicoli ancora da trattare. La class action della CLCV potrebbe aumentare la pressione su Stellantis e riaccendere il dibattito sulla sicurezza stradale e l’efficienza delle campagne di richiamo, ricordando agli automobilisti quanto sia importante non trascurare questi avvisi.
