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FCA: il nuovo “Piano Italia” potrebbe arrivare il prossimo 1 febbraio, ecco le novità

La revisione del piano industriale sarebbe quasi pronta

Alfa Romeo stabilimento Cassino dazi

L’Ecotassa ha messo in discussione il “Piano Italia”, il piano industriale di FCA per gli stabilimenti italiani del gruppo FCA annunciato lo scorso novembre dall’amministratore delegato Mike Manley. Lo stesso numero uno del gruppo, in occasione del Salone dell’auto di Detroit, ha confermato che il piano è attualmente in revisione e che diversi aspetti del programma di investimenti per i siti di produzione del nostro Paese potrebbero cambiare proprio a causa della nuova tassa che, ricordiamo, riguarda esclusivamente il mercato italiano delle quattro ruote (primo mercato europeo di FCA).

I sindacati si sono espressi, in più occasioni, in modo estremamente negativo in merito a questa normativa che va a tassare le auto con emissioni di CO2 superiori a 160 grammi al chilometro ed ad incentivare i modelli che emettono meno di 70 grammi al chilometro (nessun modello di FCA potrà contare sull’Ecobonus per ora). 

Stando a quanto emerge da fonti sindacali, la revisione del “Piano Italia” di FCA dovrebbe essere ultimata nel giro di poche settimane. Come chiarito dalla Fiom Cgil in una nota stampa, nel corso del mese di febbraio dovrebbe essere pronto il nuovo piano industriale di FCA per gli stabilimenti italiani. Le prime informazioni sulla nuova versione del “Piano Italia” potrebbero essere rivelate già il prossimo 1 febbraio  durante un incontro, già programmato, tra il sindacato e i vertici di FCA.

Jeep Compass No Smog Mobility 2018

E’ chiaro che, per il momento, non ci sono ancora conferme ufficiali da parte del gruppo. Dopo le dichiarazioni di Manley rilasciate a Detroit, per ora FCA non è entrata nei dettagli del processo di revisione che sta andando avanti in questi giorni e, di conseguenza, non possiamo sapere se ci sono e quali sono i progetti a rischio tra i vari modelli già annunciati per i prossimi tre anni. 

Ricordiamo che FCA prevede, come chiarito dal piano presentato a novembre, di iniziare la produzione della nuova Fiat 500 Elettrica a Mirafiori e del C-SUV Alfa Romeo a Pomigliano d’Arco già nel corso del 2020 mentre nel 2021 è in programma l’avvio della produzione del D-SUV Maserati su base Stelvio a Cassino. In cantiere, inoltre, il gruppo ha anche l’avvio della produzione della Jeep Compass a Melfi, dove partirà anche la produzione della Renegade ibrida, e della nuova Fiat Panda mild hybrid che resterà a Pomigliano d’Arco.

Tra i nuovi modelli in arrivo a beneficiare dell’Ecobonus saranno la Fiat 500 Elettrica, che potrà contare sull’incentivo massimo di 6 mila Euro essendo un’auto a zero emissioni, e forse la Panda mild hybrid che potrebbe scendere sotto la soglia dei 70 grammi al chilometro. Il C-SUV Alfa Romeo, basato sulla piattaforma della Compass ma con motori differenti, dovrebbe riuscire ad evitare l’Ecobonus che potrebbe colpire parte della gamma del D-SUV Maserati che essendo un modello di lusso potrebbe non risentire di questa tassa.

Gli stabilimenti italiani di FCA puntano a produrre modelli in larga parte destinati ai mercati internazionali (con l’eccezione della Panda mild hybrid). L’impatto dell’Ecotassa potrebbe essere, quindi, meno forte di quanto sostengono, in queste settimane, buona parte delle sigle sindacali e le modifiche di FCA al “Piano Italia” potrebbero essere limitate. 

E’ chiaro, quindi, che c’è la questione legata al piano industriale di FCA per l’Italia continuerà ad essere in prima pagina per ancora diverse settimane. Il gruppo potrebbe, finalmente, annunciare la versione definitiva del suo piano industriale nel corso dei primi giorni di febbraio permettendoci di concentrarci esclusivamente sui nuovi modelli in arrivo nei prossimi tre anni che andranno a rinnovare, in misura considerevole, la gamma di Alfa Romeo, Fiat, Maserati e Jeep. Continuate a seguirci per tutti gli aggiornamenti sulla questione.

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