L’ultima in ordine cronologico è stata Opel, che ha comunicato negli scorsi giorni l’interruzione di ogni rapporto con la Cina. La crisi – ha spiegato il ceo di Stellantis, Carlos Tavares – li costringe a rivedere i piani e a prendere le decisioni, tenendo presente le criticità geopolitiche. Quindi, hanno il compito di anticipare le conseguenze.
Stellantis: il deterioramento del legame con la Cina
Le parole dell’amministratore delegato di Stellantis confermano la ferma convinzione di una strategia “asset-light”, cioè senza stabilimenti nel Paese asiatico. È obiettivo della società affidarsi solo e soltanto alle importazioni in una Nazione potenzialmente soggetta a sanzioni. Opel rinuncia, pertanto, a presidiare il mercato numero uno dei veicoli elettrici sulla scena mondiale con un brand dall’animo popolare. Irremovibile la posizione dei vertici dirigenziale, malgrado la sussistenza di un accordo con la compagnia locale Svolt per la fornitura di batterie. Tuttavia, per Stellantis vige sempre l’obiettivo di ottenere ricavi netti di 20 miliardi di euro provenienti dalla Cina, mentre si riducono le vie da percorrere.
Lo scorso 15 luglio Stellantis e Donfgeng Motor hanno sottoscritto un’intesa inerente ai 99,2 milioni di azioni ordinarie del conglomerato italo francese detenute dal colosso cinese, rappresentanti il 3,16 per cento del capitale sociale di quello diretto da Tavares.
In buona sostanza, Donfgeng si trova nella possibilità di mettere, di volta in volta, sul piatto un’offerta di vendita delle azioni ordinarie a Stellantis, in tutto o in parte. Ciò condurrebbe in pratica allo scioglimento di una joint venture fondata addirittura nel 1992, con la controparte europea allora formata dai francesi di PSA – Peugeot e Citroen. Ma c’è di più. A gennaio Stellantis aveva reso noto il progetto per rafforzare la sua partecipazione azionaria dal 50 al 75 per cento, stavolta nella joint venture Gac-Stellantis istituita nel 2010.
Tempo pochi mesi e i portavoce della compagnia hanno comunicato l’inversione di rotta, attraverso la cessazione della partnership proprio con Guangzhou Automobile Group. Allora Tavares puntò il dito contro l’interferenza della autorità e la politicizzazione del clima imprenditoriale da 4-5 anni. Stellantis ha spiegato di essere orientata a rafforzare la rispettiva offerta in Cina, mediante un portafoglio allargato di esemplari d’importazione Jeep elettrificati, i modelli aventi il maggiore potenziale nella terra dei dragoni.