in Brasile Stellantis rimane ferma nel suo progetto di avere modelli ibridi flessibili in Brasile. João Irineu, Product Compliance Director per il Sud America, ha confermato l’intensificazione dei contatti con la base dei fornitori alla ricerca di partner per lo sviluppo di componenti nel Paese, comprese le batterie.
Stellantis in Brasile sta cercando nuovi fornitori per la produzione di futuri motori ibridi
Il dirigente ha incontrato in Brasile questo mercoledì, 24 agosto, un piccolo gruppo di giornalisti per parlare di decarbonizzazione, momento in cui ha ribadito l’importanza dell’etanolo in questo contesto, indicando l’ibrido flessibile come il miglior percorso di transizione verso l’elettrico. “La parte concettuale del progetto è già stata completamente completata. Ora siamo nella fase di messa in pratica”.
Non voleva anticipare date di lancio o modelli, ma ha chiarito che l’ibrido flessibile è nei piani a breve termine. L’idea è di avere modelli con batterie da 48v e 12v. “Vogliamo produrre qui con quanta più nazionalizzazione possibile. Ci sono quasi 600 fornitori di componenti per auto in Brasile ed è solo dalla produzione locale di componenti che eviteremo la deindustrializzazione del Paese”, ha sottolineato il dirigente.
Irineu ha ricordato che Stellantis punta ad elettrificare il 20% della sua linea, con modelli al 100% elettrici e ibridi, entro il 2030, il che vale anche per il Brasile. Attualmente, la benzina rappresenta localmente il 70% del consumo di veicoli leggeri e l’etanolo solo il 30%. “In un processo graduale, questi indici devono essere invertiti”, ha commentato.
Il direttore della Product Compliance ha anche insistito sulla necessità di politiche pubbliche per ridurre le emissioni di CO2 in tutti i segmenti, compreso lo stesso agrobusiness: “Le case automobilistiche, basate su programmi come Inovar Auto e Rota 2030, hanno obiettivi di efficienza energetica e pagano multe salate se non conformarsi. Tali politiche mancano in altri settori”.
Sulla base di uno studio sviluppato da Anfavea, Irineu ha ricordato che i trasporti in Brasile sono responsabili solo del 13% delle emissioni di CO2, il che pone il Paese in una posizione privilegiata rispetto al resto del mondo. “C’è anche un pizzico di invidia da parte di altri Paesi”, ha commentato l’esecutivo.
Ha ricordato che nella conversazione iniziale con l’amministratore delegato di Stellantis, Carlos Tavares, sui migliori percorsi per la decarbonizzazione in Brasile, è stato necessario spiegare tre volte i benefici dell’etanolo in termini ambientali.
Da quel momento in poi, le attività brasiliane hanno iniziato ad avere il pieno supporto della sede centrale in termini di hybrid flex, una tecnologia che dovrebbe essere diffusa non solo qui ma anche in altri paesi in via di sviluppo, come l’India.
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