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Cassino, stop Giulia e Stelvio: l’indotto stringe i denti

Con lo stop alla produzione di Giulia e Stelvio, l’indotto di Fca Cassino Plant va incontro a un periodo travagliato.

alfa romeo cassino

La serenità non è esattamente di casa a Cassino in questo particolare momento storico. Certo, Maserati Grecale sta crescendo il regime produttivo, d’altra parte, però, Giulia e Stelvio si fermano. A pagarne le conseguenze sono tutte quelle fabbriche che appartengono all’indotto dell’area industriale del frusinate, in affanno per la riduzione delle commesse per le vetture targate Alfa Romeo. Si occupano pure di Grecale ma il grosso pezzi proviene dal nord Italia o dall’estero. Con la riduzione del numero dei volumi scende a sua volta quello degli addetti che andranno in cassa integrazione finché la fabbricazione dei tre modelli non riprenderà. Salvo imprevisti, ciò accadrà tra la fine di giugno e l’inizio di luglio.

Cassino: Stelvio e Giulia lasciano campo al Grecale

alfa romeo cassino

L’esponente di Fim Cisl, Miro Marsella, la definisce una situazione complicata sia a Cassino sia nelle altre strutture del gruppo. La carenza degli approvvigionamenti sta mettendo in bilico l’occupazione degli addetti. Comunque, a partire da domani, venerdì 10 giugno 2022, tutte le energie saranno convogliate sullo sport utility Grecale nel centro di Cassino di Fca-Stellantis. Lo ha comunicato ieri il conglomerato, sottolineando come le linee saranno svuotate dai circa trenta esemplari di Giulia e Stelvio, che erano in fase di assemblaggio.

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Ergo, la linea di Cassino sarà a completo appannaggio del Grecale per una produzione stimata di 180 unità al giorno. Un volume in grado di riempire tutte le concessionarie nazionali entro giugno. Difatti, gli appassionati e i fedeli della Casa del Tridente attendono con grande impazienza l’uscita della proposta commerciale, che segna l’ingresso del brand nel comparto degli sport utility. E dunque i veicoli del Biscione, sia la Giulia che la Stelvio, saranno probabilmente sospesi per l’intero mese di giugno.

Intanto, gli autosaloni sono stati invasi dai prodotti del Costruttore di Arese. Per il momento la compagnia ha dirottato sul mezzo l’80 per cento del personale (oltre un migliaio), mentre il rimanente 20 per cento (circa 600) sarà in rotazione con i contratti di solidarietà, che, tuttavia, scadranno il 24 giugno prossimo. Poi si proseguirà a suon di ammortizzatori sociali. Intanto, i reparti di Verniciatura e Shipping (che occupavano il turno centrale) sono oggi tornati sul primo turno.

 

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