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Rischio ecobonus solo a maggio 2022: ecco perché

Di male in peggio: rischio ecobonus solo a maggio 2022: ecco perché. Un sacco di passaggi burocratici e amministrativi

Rischio ecobonus

Mentre il mercato auto è in pericolo in Italia, con possibili conseguenze pesantissime per Fisco e occupazione, la politica nostrana reagisce poco. E male. Tardando con gli incentivi. E col rischio ecobonus solo a maggio 2022. Perché? Facile. Uno: non c’è un testo definitivo adottato dal Governo Draghi per il decreto attuativo che deve rendere effettivo il decreto Energia del 1° marzo 2022. Due: la Corte dei Conti dovrà vagliare il decreto attuativo. In quanto tempo? Facciamo un mesetto. Tre: poi, c’è la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Quattro: bisogna vedere quando diventa effettivo il decreto. Se subito o dopo un po’ di giorni. Cinque: Invitalia deve adeguare la piattaforma informatica per la prenotazione dei contributi. Burocrazia infernale italiana.

Rischio ecobonus tardivo: non si finisce più

Poi ci soni i tempi di consegna. Ordinando le vetture nella seconda metà dell’anno, tutto si sposta in là. Non si finisce più. In marzo sono state immatricolate in Italia 119.497 vetture con un calo del 29,7% su marzo 2021, dice Gian Primo Quagliano, che non era però un mese normale perché le vendite erano anche allora fortemente penalizzate dalla pandemia. Se si fa riferimento all’ultimo marzo precedente la pandemia, cioè a marzo 2019, il calo è di ben il 38,5%.

La situazione non cambia se si considera il risultato del primo trimestre. In questo periodo le immatricolazioni sono state 338.258 con cali del 24,4% sul primo trimestre del 2021 e del 37,1% sullo stesso periodo del 2019.

Per avere una visione completa del ciclone che si è abbattuto sul settore dell’auto va però subito detto che anche il confronto con il 2019 è fuorviante perché in quell’anno il mercato italiano dell’auto con 1.916.951 vetture immatricolate era ancora ben lontano da quota 2.200.000 che è il livello necessario per assicurare la regolare sostituzione del nostro parco circolante: 40 milioni di auto.

rischio ecobonus

Tornando alle 338.258 auto vendute nel gennaio-marzo 2022, resta da dire che proiettando questo numero sulle vendite dell’intero 2022 si ottiene un volume di immatricolazioni di 1.127.527, un livello molto vicino a quello del 1967, dice Quagliano.

Niente società fra chi ha diritto agli sconti

Critico De Stefani (Federauto): considerando l’esclusione delle società tra i beneficiari degli acquisti con incentivi (salvo il car sharing), riteniamo fondamentale avviare un confronto istituzionale per poter adeguare il penalizzante trattamento fiscale sulle auto aziendali applicato in Italia a quello maggiormente competitivo dei principali mercati europei.

Un alleggerimento fiscale, ispirato ad una logica green in misura delle emissioni di CO2 del veicolo, potrebbe contribuire più velocemente all’immissione sul mercato del nuovo ma anche dell’usato di motorizzazioni a zero e basso impatto ambientale e al ringiovanimento del parco circolante auto, che ha un’età media di 11,8 anni ed è costituito per il 26% da vetture ante Euro 4, conclude De Stefani.

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