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Fermo amministrativo per mancato pagamento bollo auto, quando scatta?

Quando scatta il fermo amministrativo per il bollo auto non pagato.

bollo auto

Non pagare il bollo auto può portare spiacevoli conseguenze. Tra queste anche il fermo amministrativo. Infatti non è raro che le Regioni, che restano gli enti deputati alla gestione del bollo auto, finiscano con il consegnare l’incarico di incassare il bollo ai Concessionari alla riscossione.

E tutto parte proprio da lì, perché con la trasformazione del bollo dovuto, in cartelle, ruoli o ingiunzioni di pagamento, il fermo amministrativo può essere una delle conseguenze per il contribuente indebitato.

Bollo auto e fermo amministrativo, connubio pericoloso per il contribuente

Non pagare l’assicurazione obbligatoria per circolare può essere pericoloso in caso di incidente e può esporre il trasgressore a pesanti sanzioni. Un veicolo privo di assicurazione RC Auto non può circolare. Lo prevede il Codice della Strada. Perché parliamo di assicurazione? Perché una volta, sul parabrezza del veicolo, gli automobilisti dovevano portare esposto sia il bollo auto che il contrassegno di assicurazione.

Oggi non più per entrambi i tagliandini. Ma se per l’assicurazione non è possibile circolare se non si è in regola, per il bollo nessun divieto. Ma ciò non vuol dire che non vi siano spiacevoli conseguenze a non pagare quella che a tutti gli effetti è la tassa di proprietà dei veicoli a motore. Una di queste è proprio il fermo amministrativo.

Bollo auto non pagato? Quando si rischia il fermo amministrativo

Fermo Amministrativo Auto
fermo amministrativo

Il fermo amministrativo dei veicoli di un contribuente che ha problemi col Fisco è un evento piuttosto frequente. Si tratta forse, di una delle principali azioni esecutive che il Fisco italiano ha a disposizione contro un contribuente moroso.

Infatti con questo provvedimento di fatto si blocca l’auto di un debitore che non adempie all’imposizione di pagamento.

Parliamo naturalmente di contribuenti che hanno tasse non pagate, tributi evasi, imposte o multe.

Non è solo il bollo auto a provocare questo atto del Concessionario alla riscossione. Anche se il bollo e il fermo amministrativo sono due cose che riguardano l’auto, non si può certo ridurre il fermo amministrativo a conseguenza unica di un mancato pagamento del bollo. Questo va detto a scanso di equivoci.

Quando scattano i provvedimenti

 

Più che per il mancato pagamento di un bollo auto, il fermo amministrativo scatta quando un contribuente continua a non pagare il bollo come qualsiasi altro balzello.

Di norma infatti, anche per il bollo auto, dopo la sua scadenza, è già la Regione che intima il pagamento con solleciti, avvisi e raccomandate. Solo decorso un determinato periodo di tempo, la Regione passa la pratica all’Agenzia delle Entrate Riscossione, come faceva una volta con Equitalia. E si passa di nuovo a notifiche, raccomandate e ingiunzioni di pagamento.

Quando si parla di fermo amministrativo va detto che può essere considerata “extrema ratio”, cioè la soluzione ultima adottata dal Concessionario alla riscossione per vedere di spronare il contribuente indebitato a pagare.

Proprio per questo il fermo scatta solo se tutte le altre comunicazioni con cui il Concessionario alla riscossione vengono, per così dire, cestinate dal contribuente. Basti pensare per esempio, che un bollo scaduto può essere sanato senza particolari importi aggiuntivi da pagare, con  il ravvedimento operoso,che serve proprio per mettersi in regola pagando una minima cifra aggiuntiva come mora, variabile in base al periodo di ritardo accumulato.

Il preavviso di fermo amministrativo

Naturalmente Agenzia delle Entrate pur se in facoltà di emettere un provvedimento di fermo amministrativo su un veicolo, non può farlo di punto in bianco. Occorre infatti che il contribuente venga prima avvisato tramite il cosiddetto  preavviso di fermo amministrativo. Il fermo vero e proprio scatta dal momento che dopo 30 giorni dal preavviso, il contribuente continui a non prendere in considerazione l’invito a pagare il bollo scaduto.

Va ricordato infine che un veicolo assoggettato a fermo amministrativo non può circolare su strada, non può essere rottamato e nemmeno custodito in luogo di pubblico accesso. Può essere venduto, ma solo avvisando il compratore che il fermo amministrativo è in corso di validità. Infatti il fermo amministrativo del veicolo riguarda quest’ultimo e non il contribuente.

Prescrizione e adempimenti del Concessionario alla Riscossione

Se il contribuente deve attenersi alle regole in materia di pagamento del bollo, lo stesso deve fare il Concessionario alla riscossione. E non parliamo solo del già citato obbligo di preavviso. Infatti l’Agenzia delle Entrate Riscossione deve emettere  entro tre anni dalla data di scadenza del versamento del bollo auto, un avviso, una comunicazione e così via, con cui chiede al debitore di mettersi in regola.

Si tratta di quelle comunicazioni che finiscono con interrompere il termine di 3 anni che determina la prescrizione.