in

Incentivi auto elettriche in arrivo?

In Italia, gli incentivi auto elettriche e ibride plug-in sono andati a ruba: ora, il Governo Draghi potrebbe riproporli

incentivi auto elettriche

Nel nostro Paese, ci sono solo i bonus statali per auto a benzina, diesel, a gas, ibride non plug-in: gli incentivi auto elettriche e ibride plug-in sono finiti, perché andati a ruba. Ora, il Governo Draghi potrebbe riproporli. Infatti, tutto nasce con la legge di bilancio per il 2019: ha introdotto in via sperimentale per il triennio 2019-2021 gli ecobonus per le vetture sotto i 60 grammi di CO2 per km: auto alla spina, e basta. Ma attenzione: la commissione Finanze della Camera spinge a favore del “potenziamento degli incentivi per interventi di decarbonizzazione”. 

E l’auto elettrica diviene così grande protagonista della scena italiana la transizione. Ma quanti soldi andrebbero in futuro a chi compra un’auto ricaricabile? In passato, meno le emissioni, più forte lo sconto statale: da un minimo di 1.500 a un massimo di 6.000 euro. Può darsi che lo schema sia riproposto: con rottamazione di un usato over 10 anni, si arriva al top dello sconto possibile. Il resto possono farlo i Gruppi auto con promozioni succulenti per spingere il consumatore a buttare il rottame vecchio, inquinante e insicuro, per guidare una macchina moderna, non inquinante e sicura.

Non solo incentivi auto elettriche: rivoluzione fiscale per le vetture

Ma il progetto del Governo Draghi è di ampio respiro. Ecco cosa bolle in pentola per l’auto. Per ridurre le emissioni di anidride carbonica, può usare la leva fiscale. Oggi, sul diesel c’è un peso fiscale inferiore rispetto a quello sulla benzina: sul gasolio, ci sono meno accise. Domani, queste accise potrebbero aumentare sul diesel, in modo da parificarlo alla benzina.

In più, l’Esecutivo potrebbe eliminare il superbollo: questo progetto rientra nella cancellazione dei tributi minori, che valgono appena lo 0,1% delle entrate fiscali. ClubAlfa ha dato la news in anticipo qui. Oggi, c’è una legnata di 20 euro per ogni kW sopra la soglia di 185 kW. Una sovrattassa da versare oltre al normale bollo. Tutto voluto dal Governo dei tecnici di Monti. Ora Draghi potrebbe porre rimedio a questa megatassa che non ha dato i frutti sperati.

E ancora: in ballo la detraibilità dell’IVA sulle flotte ecologiche. Oggi, è bassa (40%). Si punta a una detraibilità più alta. Quindi, se l’azienda piazza nella flotta auto elettriche o ibride plug-in, ha un premio fiscale.

Lascia un commento