in ,

Convivenza fra auto e micromobilità elettrica: un progetto per risolvere il problema

Troppi incidenti e feriti che riguardano i nuovi strumenti per muoversi in città

Convivenza fra auto e micromobilità elettrica un progetto per risolvere il problema

Allarme monopattini elettrici: l’Osservatorio Asaps (Amici Polstrada), nel 2020, ha registrato addirittura 125 incidenti gravi in Italia, con un decesso a Budrio a giugno 2020, 11 feriti in prognosi riservata e 49 feriti con prognosi superiore ai 40 giorni. Un bollettino di guerra. Milano capofila. Esiste il problema della convivenza fra auto e micromobilità elettrica. Per limitare i guai, a beneficio anche degli automobilisti (si pensi ai possibili reati in caso di lesioni fisiche), c’è un progetto. Alla Camera, in commissione Trasporti, si torna a parlare di micromobilità elettrica ed in particolare di monopattini.

Convivenza fra auto e micromobilità elettrica: 4 soluzioni

Esiste un disegno legge in discussione: “Disposizioni in materia di circolazione dei monopattini a propulsione prevalentemente elettrica”. Il 15 aprile si apre il dibattito. A tutela anche dei poveri utenti deboli, che si possono fare molto male nei sinistri.

Ecco le idee.

  1. Introdurre la riduzione della velocità massima su strada che i monopattini elettrici potranno raggiungere, fissando il limite massimo di velocità a 20 chilometri orari.
  2. I monopattini possono circolare solo sulle strade urbane con un limite di velocità di 30 km. E sulle piste ciclabili. I luoghi individuati per la circolazione dei monopattini sono gli stessi previsti dalla sperimentazione.
  3. Le tavolette possano essere condotte solo da maggiorenni, stabilendo l’obbligo dell’uso del casco e del giubbotto catarifrangente. Si introduce, inoltre, il divieto di circolazione dopo il tramonto e durante tutto il periodo dell’oscurità.
  4. Si specifica in maniera chiara ed esplicita anche il divieto di sosta sui marciapiedi per i monopattini elettrici stabilendo le relative sanzioni, che possono comprendere anche la rimozione del mezzo. Ma perché, se la legge c’è già? Perché, dice chi ha creato il disegno legge, gli agenti della Polizia Municipale non adottano nessun provvedimento volto a sanzionare tale comportamento.

Lascia un commento