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Verbale da telecamera: dimentichi di dire chi guidava? Multa supplementare di 300 euro

Il Codice della Strada non ammette ignoranza, e quindi se ne pagano le conseguenze

Multa supplementare

Sono numerosi i proprietari del veicoli che vanno nei guai dopo aver prestato l’auto. Perché? Arriva a casa una multa. Con allegato l’invito a dire a Polizia o Carabinieri chi guidava. Per un’infrazione beccata da una telecamera. Come autovelox, Zona a traffico limitato, photored al semaforo. Il titolare deve dire alle Forze dell’ordine chi guidava. Così il trasgressore subisce il taglio di punti della patente. Ma il proprietario, che non sa bene la legge, non comunica niente. Magari per dimenticanza. Paga o no la multa supplementare di 300 euro? Sì.

La risposta la danno le sentenze dei Giudici di Pace. E le ordinanze dei Prefetti, che raddoppiano le sanzioni: 600 euro.

Infatti, l’annotazione “allegato invito a fornire informazioni ai sensi dell’articolo 180 del Codice della Strada” avrebbe dovuto essere presa in seria considerazione. E, in caso di mancata allegazione dell’invito, avrebbe dovuto indurre l’attuale opponente a chiedere spiegazioni al Comando accertatore.

Multa supplementare: raddoppia e quadruplica

L’eventuale mancanza di un allegato, di cui si dà atto nel verbale (le cui attestazioni fanno fede fino a querela di falso secondo l’articolo 2700 del Codice civile), deve essere adeguatamente contestata prima che l’atto produca i suoi effetti.

Non basta il pagamento della sanzione relativa al verbale in cui si richiedevano informazioni sul conducente è stato effettuato dopo il decorso dei 30 giorni dalla sua notifica. Si deve anche comunicare il nome del conducente.

Diventa del tutto inutile e anzi dannoso fare ricorso al Giudice di Pace o al Prefetto. Una perdita andare a contestare la sanzione supplementare in autotutela al Comando di Polizia Stradale, di Polizia Locale o dei Carabinieri. Si deve pagare subito. Altrimenti, quella multa di 300 euro, dopo 60 giorni, sale a 600 euro. E poi a 1.200 euro.

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