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Maserati Levante: la produzione del SUV sarà ridotta secondo la Fiom

Brutte notizie per il Maserati Levante e per lo stabilimento di Mirafiori

Maserati Levante riduzione produzione Fiom

Per il Maserati Levante arrivano brutte notizie. Secondo la Fiom, Fiat Chrysler Automobiles ha deciso di ridurre le ore di lavoro fino a luglio nello stabilimento di Mirafiori, a Torino, dove viene prodotto il SUV del tridente.

Maserati ha già sospeso la produzione dello Sport Utility Vehicle per diversi giorni durante il 2017 sfruttando la cassa integrazione ma ora ha deciso di sostituire il fermo produttivo con contratti di solidarietà secondo cui tutti i lavoratori accettano di lavorare di meno ma senza alcun licenziamento.

Maserati Levante riduzione produzione Fiom

Maserati Levante: la Fiom sostiene che FCA riduttà la produzione del SUV

Vi ricordiamo che il gruppo automobilistico italo-americano di Sergio Marchionne, oltre al Maserati Levante, produce l’Alfa Romeo Mito nella stessa fabbrica di Mirafiori. In particolare, ci sarà una riduzione del 59% delle ore lavorative, secondo la Fiom. Purtroppo, almeno per il momento, Fiat Chrysler Automobiles ha rifiutato di commentare tale situazione.

Nel 2014, Sergio Marchionne aveva promesso la piena occupazione in tutti gli stabilimenti italiani entro la fine del 2018. Nonostante ciò, parlando con i giornalisti durante il Salone dell’auto di Detroit, l’amministratore delegato di FCA ha dichiarato che ha bisogno di più tempo per riuscire a raggiungere questo obiettivo. Più volte il gruppo italo-americano ha detto di voler produrre soltanto auto di lusso nelle fabbriche presenti in Italia così da avere un maggior numero di modelli a margine più elevato.

Tuttavia, sapremo di più il 1 giugno quando verrà annunciato il nuovo piano quinquennale. Federico Bellono, segretario generale della Fiom di Torino, non è molto soddisfatto di questa novità. Egli sostiene che, oltre a non rispettare la promessa fatta riguardo la piena occupazione entro il 2018, è improbabile che verranno effettuati nuovi investimenti entro settembre o addirittura entro la fine di quest’anno.

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