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Guardia di Finanza sgomina banda auto: maxi evasione fiscale

Una piaga per l’Italia, a danno anche dei venditori onesti

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Guardia di Finanza sgomina banda auto: maxi evasione fiscale. Una piaga per l’Italia, a danno anche dei venditori onesti. I criminali, con caroselli fiscali, non pagano l’Iva comprando le vetture all’estero. Le rivendono in Italia a prezzi bassissimi, ultra concorrenziali. Così, i commercianti di auto che pagano tutte le tasse si vedono battere e sbeffeggiare: vendono auto a prezzi normali, ma più alti rispetto ai malfattori. In più, un danno fortissimo per la collettività e il fisco.

Guardia di Finanza sgomina banda auto: cocktail di reati

Infatti, i finanzieri del Comando provinciale di Frosinone hanno dato esecuzione a un’ordinanza di applicazione di misure cautelari personali. C’è l’ok del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Cassino, Salvatore Scalera, nei confronti di 17 soggetti: 6 in carcere e 11 agli arresti domiciliari. Per intenderci, tutti comportamenti da Codice Penale. I reati? Evasione, frode fiscale, intestazione fittizia di beni, riciclaggio, estorsione. Aggravati dal vincolo associativo. Un’associazione a delinquere.

Con nefaste conseguenze pure per gli automobilisti su cui si potrebbe eventualmente indagare in futuro: incauto acquisto. Non potevi non sapere che quell’auto, pagata usata o nuova 50.000 euro, in realtà costa 80.000 euro. Non potevi non sapere che quasi tutti i venditori la propongono a 80.000 euro.

Abbiamo a che fare con auto di pregio, supercar, maxi SUV. Per intenderci, con la stessa ordinanza, è stato disposto il sequestro preventivo finalizzato alla confisca di beni. Per un valore di 13 milioni di euro. Soldi pesantissimi con un business di calibro massiccio. Come se non bastasse, c’era anche lo chilometraggio delle auto, così da far salire il loro valore.

Caroselli fiscali per le auto, che affari

Associazioni a delinquere, capeggiate da soggetti caratterizzati dall’elevato spessore delinquenziale. Già gravati da numerosi precedenti e sottoposti a misure di prevenzione personali e patrimoniali. I quali, in passato avevano intessuto legami anche con esponenti di spicco dell’organizzazione camorristica riconducibile al clan dei Casalesi

Personaggi che mangiano rilevanti quote di mercato, costituendo posizioni dominanti. Operando in un regime quasi monopolistico nel settore della commercializzazione di auto, prevalentemente usati, importati da Paesi membri Ue, con evidenti ricadute negative sul mercato.

Con le frodi carosello, si mettono in pieni società “cartiere” interposte tra i venditori esteri e i reali acquirenti, costituti da autosaloni ma anche privati. Al fine di evadere l’Iva sulle cessioni di beni e non versare le dovute imposte sui redditi percepiti. Risultato: occultati ricavi conseguiti per 19 milioni di euro, evasione Iva per 5 milioni di euro, evasione di imposte dirette per 8 milioni di euro.

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