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Le mascherine prodotte da FCA non sarebbero a norma

La denuncia arriva da USB Basilicata

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FCA Italy ha iniziato la produzione di mascherine per la protezione contro il COVID-19 la scorsa estate. L’azienda ha predisposto due linee produttive, una a Mirafiori ed una a Pratola Serra. Con la seconda ondata della pandemia, il progetto legato alla produzione di mascherine è stato prolungato e la scadenza originaria prevista per fine 2020 è stata posticipata, per ora, a settembre 2021.

Nel frattempo, le mascherine FCA continuano ad essere al centro delle cronache per via della presunta scarsa qualità con cui sono state realizzate. Già in passato erano emersi dubbi sulla reale efficacia delle mascherine di FCA ed il caso era stato trattato anche da media nazionali. La produzione e la distribuzione dei dispositivi di protezione, negli stabilimenti del gruppo ed anche nelle scuole italiane, non si è arrestata.

Secondo l’USB Basilicata, sindacato spesso in collisione con FCA negli ultimi anni per via delle attività produttive a Melfi, le mascherine prodotte da FCA Italy non sarebbero idonee. Tali mascherine non garantirebbero una protezione per chi le indossa. USB Basilicata, a tal proposito, dichiara di aver fatto esaminare tali mascherine presso un laboratorio accreditato. I risultati dei test confermano il mancato rispetto dei parametri stabiliti dalla normativa Uni En 13683:2019.

USB Basilicata e USB FCA Melfi, inoltre, dichiarano di aver inviato alle Istituzioni locali ed agli enti preposti una richiesta di intervento, allegando i risultati dei test di laboratorio effettuati. Da notare, inoltre, che i rappresentanti dei lavoratori dello stabilimento di Melfi hanno aggiunto un altro elemento alla questione.

Secondo quanto si legge nella nota stampa, infatti, le mascherine verrebbero consegnate ai lavoratori di Melfi in buste non sigillate e senza alcuna indicazione di tracciabilità. Nei prossimi giorni, sottolineano i rappresentanti dei lavoratori, i legali di USB porteranno tutto il materiale raccolto alla magistratura per le dovute verifiche.

La produzione di mascherine continuerà negli stabilimenti FCA in Italia

In attesa di capire se la denuncia di USB Basilicata avrà conseguenze, la produzione di mascherine in Italia continuerà anche dopo la nascita di Stellantis. Il progetto di realizzare dispositivi di protezione anti COVID negli stabilimenti produttivi italiani verrà portato avanti almeno per i prossimi mesi. Da notare che, almeno per il momento, tale progetto è confermato sino a settembre 2021 per Pratola Serra mentre non ci sono conferme su Mirafiori.

Lo stabilimento piemontese potrebbe dedicarsi ad altre attività visto che sono in arrivo diversi nuovi progetti (come la nuova generazione di GranTurismo) che si affiancheranno al Maserati Levante ed alla Nuova Fiat 500. A Pratola Serra, invece, la produzione di mascherine ha permesso di allentare il ricorso agli ammortizzatori sociali dovuto al crollo della produzione dei motori diesel registrato già prima dell’emergenza COVID.

Maggiori dettagli sul progetto di produzione di mascherine e sui possibili effetti della denuncia di USB Basilicata sull’effettiva qualità dei dispositivi di protezione di FCA Italy arriveranno nel corso dei prossimi giorni. Continuate, quindi, a seguirci per saperne di più.

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