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Cinture di sicurezza anche dietro in auto: le regole sulle responsabilità

Su chi ricade l’obbligo e la responsabilità del corretto utilizzo delle cinture di sicurezza sui sedili posteriori dell’auto.

Cinture di sicurezza posteriori

 

La normativa vigente sulla sicurezza della circolazione stradale obbliga ad utilizzare le cinture di sicurezza. Una prassi che tutti coloro che usano l’auto, non solo chi è alla guida, dovrebbe adottare, vuoi per evitare le sanzioni che il Codice della Strada prevede, ma anche e forse, soprattutto per questioni di sicurezza propria.

L’obbligo non vale solo per chi guida l’auto o per chi è seduto sul sedile del passeggero davanti, ma vale anche per i passeggeri sui sedili posteriori, grandi o piccoli che siano. Ma su chi ricade l’onere di vigilare se dietro portano la cintura di sicurezza e cosa accade in caso di sinistro? Ecco cosa dicono le attuali regole in materia di sicurezza durante la circolazione stradale.

 

Il conducente è responsabile anche dei passeggeri dietro

 

 

 

A norma, è il guidatore del veicolo che deve vigilare e controllare che i trasportati sui sedili posteriori abbiano regolarmente allacciato le cinture di sicurezza. Come dicevamo prima, la cintura di sicurezza è prima di tutto un dispositivo di sicurezza personale, perché non averla in caso di sinistro può provocare seri danni, nonostante molti credano che dietro si sia più protetti che davanti in auto. La cintura di sicurezza è un dispositivo salvavita e specie in sinistri violenti è una delle cose più utili per evitare di essere gravemente ferito o addirittura di morire a causa dell’incidente. Il Codice della strada [1] impone l’obbligo di indossare le cinture di sicurezza «in qualsiasi situazione di marcia» e per tutti gli occupanti del veicolo: dunque il conducente ed i passeggeri, sia anteriori sia posteriori.

La legge è chiara perché non fa distinzione tra sedili anteriori e posteriori, cioè le cinture vanno allacciate sempre e comunque, per brevi tragitti o per viaggi lunghi. Solo in sporadici casi e con precise eccezioni alcuni soggetti possono non indossare le cinture in auto ed essere comunque in regola, pur con tutti i difetti in regime di sicurezza di cui accennavamo in precedenza.

Per esempio i soggetti che hanno delle patologie, certificate dalle competenti autorità, possono non dover obbligatoriamente allacciarsi la cintura. Naturalmente si tratta di determinate malattie, che sconsigliano l’utilizzo delle cinture in quanto potrebbero essere deleterie per via della tensione che le cinture stesse producono sul torace del soggetto interessato. Questa sorta di deroga vale per il conducente o per chi è a fianco, ma anche sui sedili posteriori. Affetti da obesità evidente o donne in stato interessante per esempio, sono soggetti a cui l’obbligo non è posto.

Le cinture di sicurezza dietro anche per i bambini

Il quadretto della famiglia italiana che viaggia in auto è sempre lo stesso, con mamma e papà sui sedili anteriori ed il proprio figlio dietro. Ed a maggior ragione che parliamo di bambini, per la sicurezza del piccolo anche dietro occorre controllare che la cintura di sicurezza sia correttamente allacciata. Parliamo di bambini di una certa età o di una certa statura, perché per i più piccoli occorre portare in auto i dispositivi specifici loro destinati, quindi seggiolone, rialzo e così via.

Per il Codice della strada tutti i bambini di statura inferiore ad 1,50 metri devono essere trasportati in auto con i relativi dispositivi omologati. Nessun accenno all’età quindi, ma solo alla statura dei bambini. Infatti fino a 10 o 15 Kg di peso i bambini vanno trasportati sui seggioloni che si allacciano, sempre tramite le cinture di sicurezza, sul sedile anteriore del passeggero, con la testa rivolta al posteriore dell’auto, cioè in senso contrario di marcia. Occorre pure avere l’accortezza di disattivare l’airbag del lato passeggero. Sopra 13 Kg e per bambini sopra 1,25 metri di altezza si può usare il rialzo senza schienale. Per i più alti invece occorrerà utilizzare le cinture di sicurezza normali come per i grandi.

Sanzioni, multe e trasgressori

Per chi viene trovato senza la cintura di sicurezza ad un posto di blocco della Polizia o dei Carabinieri è soggetto a sanzione. Infatti il Codice prevede una multa minima di 83 euro che può arrivare fino a 333 euro. Va sottolineato che la multa è per singolo soggetto, pertanto una famiglia intera composta da madre, padre e figlio, senza cintura, può causare quasi 1.000 euro di sanzione. Oltre alla multa, c’è la decurtazione di 5 punti sulla patente per chi guida e se quest’ultimo è un neopatentato, i punti tolti salgono a 10.

Tra i 15 giorni e i 2 mesi di sospensione della patente è la sanzione accessoria per i recidivi. In linea generale, sul minorenne che viene trasportato senza la cintura, la multa ricade sul conducente, a meno che a bordo dell’auto non ci sia la persona che ha la tutela del minore e che sarò ritenuto responsabile per la trasgressione.

Ma non c’è solo il pericolo di sanzioni amministrative e pecuniarie a gravare sul conducente che non ottempera all’obbligo di far allacciare le cinture ai suoi passeggeri. Infatti sul conducente può essere caricata la responsabilità penale in caso di sinistri gravi, con lesioni alle persone o con morte di qualcuno. Se dalle indagini in caso di sinistro emerge che il mancato utilizzo delle cinture sia alla base delle gravi conseguenze per i trasportati, per il guidatore sarebbero dolori.

“Il conducente è tenuto, in base alle regole della comune diligenza e prudenza, ad esigere che il passeggero indossi la cintura di sicurezza e, in caso di sua renitenza, anche a rifiutarne il trasporto o ad omettere l’intrapresa della marcia”, questo oltre ad essere il corpo di una pronuncia della Corte di Cassazione, è anche l’orientamento generale che molti Tribunali hanno seguito in più o meno recenti sentenze a seguito di sinistri stradali.

Lesioni personali colpose o addirittura omicidio colposo, sono questi i capi d’accusa che potrebbero finire addosso ad un conducente che trasgredisce l’obbligo di far allacciare le cinture ai passeggeri del veicolo da lui condotto.

E non è da tralasciare una spiacevole conseguenza che si potrebbe materializzare con la propria compagnia di assicurazione o per quella chiamata a risarcire i danni da un sinistro stradale. Infatti si può materializzare il caso di trasporto di passeggeri non a norma di legge se il conducente non fa rispettare l’obbligo di utilizzare le cinture a bordo del veicolo.

Ed in casi estremi, la Compagnia di assicurazione potrebbe anche adottare il sistema della rivalsa nei confronti del conducente del veicolo. In pratica, i danni a cose e persone causate dal sinistro, verranno risarciti dalla Compagnia, cioè le vittime del sinistro, nonostante non erano con le cinture allacciate, verrebbero in qualche modo risarcite, ma poi la Compagnia di assicurazione potrebbe rivalersi sul conducente che a quel punto sarebbe costretto a pagare il risarcimento di tasca propria.

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