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Cartelle esattoriali per vecchi debiti: sono dolori da oggi

Il 1° gennaio 2021 tutto come prima: 50 milioni di cartelle pronte a schizzare verso i cittadini italiani

tasse auto

Cartelle esattoriali per vecchi debiti: sono dolori da oggi. Il 1° gennaio 2021 tutto come prima: 50 milioni di cartelle pronte a schizzare verso i cittadini italiani. Col Covid, che si sovrappone al costo della vita sempre più gravoso (vedi qui rincari anche per chi ha un’auto elettrica, causa bolletta), c’è da stare poco tranquilli. Il Governo Conte M5S-Pd, per la pandemia, aveva bloccato tutto sino al 31 dicembre 2020. Tutto è dentro l’Agenzia delle Entrate.

Cartelle esattoriali per vecchi debiti: che succede

Si tratta del debito che il cittadino, incluso l’automobilista, ha con diversi enti. Per esempio, vecchie tasse non pagate. Una multa, un bollo auto. Il creditore si rivolge all’Agenzia delle Entrate, che invia la cartella esattoriale, con vari addebiti. Se il debitore non paga, ci sono anche misure coercitive. Come le ganasce fiscali: fermo amministrativo dell’auto sino al pagamento. Comunque, è sempre possibile arrivare a un accordo: si paga a rate, con interessi.

Se arriva un nuovo stop

La pandemia c’è tuttora. Idem la recessione, con gli italiani che hanno difficoltà ad accedere al credito. Una possibilità è quella che l’Esecutivo prenda un altro provvedimento: ancora un blocco delle cartelle per dare ossigeno agli italiani. Specie quelli in coda per chiedere il pane gratis nelle metropoli, come testimoniano le immagini terribili sui social.

Per adesso, il decreto Ristori 4 non ha apportato modifiche ai termini di sospensione delle attività di riscossione già disciplinati dal decreto 129/2020 (decreto Agosto): stop sino a tutto dicembre 2020.

Sospesi fino al prossimo 31 dicembre 2020 i pagamenti di tutte le entrate tributarie e non tributarie derivanti da cartelle di pagamento in scadenza dall’8 marzo (o dal 21 febbraio 2020 per le prime zone rosse del Nord) al 31 dicembre 2020. Dovranno essere effettuati entro il mese successivo alla scadenza del periodo di sospensione: ossia entro il 31 gennaio 2021.

Da oggi, 1° gennaio 2021, riprenderanno le notifiche delle cartelle di pagamento e degli altri atti della riscossione nonché gli obblighi derivanti dai pignoramenti presso terzi effettuati prima del 19 maggio 2020 su stipendi, salari, altre indennità relative al rapporto di lavoro o impiego, pensioni e trattamenti assimilati.

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