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Distrazione da cellulare, legnata in vista

La riforma del Codice della Strada per limitare il numero di incidenti è un’esigenza primaria

smartphone

Distrazione da cellulare, legnata in vista. Dopo gli autovelox in città e l’invasione di monopattini elettrici, la riforma del Codice della Strada non è per niente conclusa. Tutto era scritto in un mega disegno legge del 2010, ma poco alla volta il Governo Conte M5S-Pd ha estratto diversi articoli. Per fare decreti immediati. Un modo sciatto e disordinato di procedere, mentre la sicurezza stradale necessiterebbe di una riforma organica e ragionata.

Distrazione da cellulare: quali multe oggi

Anzitutto, per capire bene le cose, esaminiamo la multa attuale. È vietato al conducente di far uso durante la marcia di apparecchi radiotelefonici. È consentito l’uso di apparecchi a vivavoce o dotati di auricolare. Sempre? No. Purché il guidatore abbia adeguate capacità uditive a entrambe le orecchie (che non richiedono per il loro funzionamento l’uso delle mani). Alla prima multa, 165 euro e taglio di 5 punti-patente. Alla seconda nel biennio, per recidiva, 165 euro e taglio di 5 punti-patente e sospensione patente da uno a 3 mesi.

Possibili novità per telefonino in auto

Domani, se la norma diverrà realtà, alla prima violazione, 422 euro, sospensione della patente da 7 giorni a due mesi, -5 punti. Per recidiva,

644 euro, sospensione della patente da uno a tre mesi, decurtazione di 10 punti. Ma occhio, in alternativa, subito alla prima infrazione, potrebbero scattare ritiro della patente immediato, alla prima infrazione più il sequestro dello smartphone.

È che a furia di fare controlli con le telecamere, e a furia di fare sanzioni facili, l’Italia non centra mai gli obiettivi dell’Unione europea in fatto di dimezzamento dei morti sulle strade.

No invece all’omicidio stradale. Almeno per ora.

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