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Fiat Chrysler Automobiles presenta denuncia verso alcune società di spedizioni marittime

Fiat Chrysler denuncia alcune delle società di spedizioni marittime che fecero cartello sui prezzi

Fiat Chrysler Automobiles denuncia spedizionieri

Nelle ultime ore, Fiat Chrysler Automobiles ha presentato una denuncia nei confronti del regolatore statunitense verso alcune compagnie di navigazione provenienti dall’Europa, dall’America del sud e dall’Asia. Queste hanno fatto cartello per diversi anni sui prezzi del trasporto dei veicoli del gruppo FCA, secondo i documenti pubblicati un paio di giorni fa.

In particolare, la società automobilistica italo-americana di Sergio Marchionne vuole che la Commissione marittima federale ordini alle suddette compagnie di risarcirla del danno subito. Il gruppo di aziende di navigazione in questione sono le seguenti: Wallenius Wilhelmsen Logistics, EUKOR Car Carriers, Nippon Yusen Kabushiki Kaisha, Mitsui OSK Lines, Compania Sud Americana de Vapores, Hoegh Autoliners e società affiliate.

Fiat Chrysler Automobiles denuncia spedizionieri

Fiat Chrysler Automobiles: il gruppo di Sergio Marchionne presenta denuncia alle autorità statunitensi verso alcuni spedizioneri marittimi

Fiat Chrysler ha presentato la sua denuncia all’autorità competente il 17 ottobre sostenendo che i suoi predecessori aziendali hanno investito un sacco di milioni di dollari per i servizi di consegna e nessuna delle compagnie succitate ha proceduto con il risarcimento per le attività svolte illegalmente. Al momento soltanto uno degli spedizionieri citati in giudizio da FCA ha espresso la sua colpevolezza, ammettendo anche le sue responsabilità verso il dipartimento di giustizia che ha avviato l’indagine in questione.

In particolare, la compagnia Hoegh Autoliners si è dichiarata colpevole il mese scorso e inoltre ha promesso di pagare 21 milioni di dollari di penale al gruppo Fiat Chrysler Automobiles. La documentazione rivelata da FCA riporta che le suddette società hanno fatto cartello dal 1997 col fine di sopprimere la concorrenza nel trasporto merci.

Il gruppo di Sergio Marchionne ha dichiarato di aver stipulato contratti con queste aziende di valore superiore rispetto al mercato di allora e che sempre le stesse società di navigazione hanno fatto accordi illegali per stabilire le offerte, assegnare clienti e percorsi e fissare, stabilizzare e mantenere i prezzi. Ora non ci resta che attendere se il gruppo automobilistico italo-americano riuscirà ad ottenere ciò che vuole in tribunale.

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