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Ecobonus auto che delusione

Quasi finiti gli incentivi all’acquisto di auto con emissioni di anidride carbonica comprese tra 91 e 110 g/km

ecobonus

Ecobonus auto che delusione. Bizzarria del decreto Agosto del Governo Conte: quasi finiti gli incentivi all’acquisto di auto con emissioni di anidride carbonica comprese tra 91 e 110 g/km. Per auto a benzina e diesel. Ovvio, solo 100 milioni per la domanda di mercato da 10 miliardi.

Ecobonus auto che delusione

Invece, per le auto meno inquinanti, ci sono ancora milioni in enorme quantità. È chiaro: sono auto più costose le ibride plug-in e le elettriche. Le colonnine sono ancora poche. Alla fine, gli incentivi come gettone a favore del consumatore non erano granché: pochi quelli con il diritto di superbonus grazie alla rottamazione di un’auto più vecchia di 10 anni.

Escluse le aziende dal grosso: pochissime hanno rottami over 10 anni da dare dentro. Morale: ecobonus auto o farsa?

A partire dal 1° settembre, era possibile accedere nuovamente sulla piattaforma ecobonus.mise.gov.it per la prenotazione del contributo per l’acquisto di veicoli a basse emissioni di categoria M1. Il fondo automotive è stato infatti rifinanziato con ulteriori 400 milioni di euro dal decreto Agosto. Il provvedimento ha inoltre suddiviso la fascia di emissioni C02 61-110 g/km, che era stata introdotta con il decreto Rilancio, in due fasce di emissioni di CO2 comprese tra 61-90 g/km e 91-110 g/km.

In particolare, sono stati stanziati 100 milioni per l’originario ecobonus introdotto con la Legge di Bilancio 2019, per l’acquisto di autovetture comprese nelle fasce 0-20 g/km Co2  e 21-60 g/km Co2, e 50 milioni per l’erogazione dei contributi aggiuntivi introdotti con il decreto Rilancio per le medesime fasce.

Soluzione per nuovi incentivi

L’auspicio è che in sede di conversione del decreto Agosto vengano dati altri quattrini alle auto a benzina e diesel. Non sono il demonio. Non sono il male dell’umanità. Trattasi di auto moderne, con emissioni inquinanti basse, sicure, con tecnologie all’avanguardia. Questo chiede il mercato Italia a settembre 2020, dopo il Covid.

Se e quanto gli italiani potranno guadagnare così tanto da permettersi auto elettriche, allora forse dare più incentivi alle macchine a batteria avrà un senso. Oggi è una delusione.

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