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Giulia TI (1962)

Presentata all’Autodromo di Monza il 27 giugno 1962, la Giulia T.I., avrebbe dovuto essere, fin dalla scelta del nome, l’erede della Giulietta, ancora apprezzata ma – a otto anni dalla sua presentazione – pronta a lasciare il posto ad una nuova famiglia di vetture.
La 1900, nei primi anni ’50, è l’exploit del Marchio sul grande mercato, e la Giulietta (la “fidanzata d’Italia) un grande successo di consensi. Alla Giulia tocca l’arduo compito di confermare le aspettative e – possibilmente – di superarle, dal punto di vista del costruttore come da quello del guidatore.
Dal punto di vista meccanico viene sviluppata l’impostazione della Giulietta, mentre la scocca è completamente nuova. Più grande, più spaziosa, più squadrata, ma soprattutto nuova. Nell’intero panorama automobilistico mondiale è infatti il termine “novità” a meglio inquadrare la Giulia.
Una snella berlina a tre volumi, caratterizzata dall’evidente coda tronca, dall’aggressivo frontale a quattro fari e dal parabrezza molto inclinato, il tutto a favore dell’aerodinamica (a questo proposito lo slogan “l’ha disegnata il vento” rende giustizia al Cx di 0.34 che rappresenta un vero record per l’epoca). Moderna e profondamente diversa. Ma anche razionale, con la sua abitabilità per sei persone e prestazioni di assoluto rilievo. Merito della raffinata meccanica – in cui spiccava il collaudato bialbero (ora di 1570 cc) abbinato a un veloce cambio a 5 rapporti – e dello studio aerodinamico (sui tavoli da disegno, come nella galleria del vento del Politecnico di Milano). Ma anche del lunghissimo lavoro di messa a punto dei collaudatori Alfa Romeo.
Anche dal punto di vista della sicurezza passiva la Giulia non ha eguali. Il telaio è progettato per deformarsi progressivamente ed assorbire in modo graduale l’energia cinetica in caso d’urto. In questo modo gli occupanti non vengono sottoposti a sollecitazioni troppo intense, salvo essere protetti, in caso estremo, dall’abitacolo indeformabile e privo di spigoli vivi (anche il piantone dello sterzo era affinato per non penetrare nell’abitacolo).
Prevedendo il successo della vettura, all’alba degli anni ’60 Alfa Romeo avvia la costruzione del nuovo stabilimento di Arese (2.500.000 mq a 15 km dal Portello), che permette una produzione annua di 150.000 vetture. A partire dal 1963 la produzione della Giulia viene gradualmente trasferita nel nuovo impianto.
La Giulia venne prodotta dal 1962 al 1978 in diverse versioni, arrivando ad una produzione di ben 572.646 esemplari, cui si aggiungono le derivate coupè e spider.

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