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Fusione FCA-PSA: ecco perché l’Unione Europea sta indagando

C’è tranquillità in PSA e FCA nonostante le indagini che puntano il dito su una possibile mancanza di sana concorrenza come quella intercorsa finora tra i due gruppi

È già noto che la Commissione Europea ha deciso di dedicarsi alla prossima fusione tra FCA e PSA. L’antitrust europeo pare non dormirci la notte, soprattutto in relazione alla corretta gestione del parco relativo ai veicoli commerciali del nuovo super gruppo nascente. Si può dire infatti che in Commissione c’è la paura che possa indebolirsi la concorrenza legata proprio ai veicoli commerciali leggeri, quelli che si trovano sotto le 3,5 tonnellate all’interno di 14 Paesi dell’Unione Europea e del Regno Unito.

Entrambi i gruppi, PSA e FCA, risultano infatti fortemente legati al prodotto citato essendo veri e propri leader del segmento in tutti i 14 Paesi compreso il Regno Unito. Le gamme di veicoli commerciali sotto la gestione di PSA e FCA rappresentano una grossa fetta del mercato grazie anche ad una concorrenza più ristretta di quella che si riscontra con le automobili.

Le motivazioni della Commissione Europea

La Commissione Europea ci ha tenuto ad ammettere che i veicoli commerciali “rappresentano una fetta di mercato in concreta crescita, all’interno di un mercato molto importante in un’economia votata ai servizi di consegna dovuti all’affidamento sul digitale rivolto dai consumatori privati”. Un dato fondamentale che la dice lunga sulle possibilità offerte dai veicoli commerciali e su quello che potrebbe in definitiva fornire il nuovo assetto societario.

In entrambi i casi, secondo la Commissione, “FCA e PSA possiedono una posizione di dominanza nel settore dei furgoni commerciali in diversi Paesi d’Europa. Valuteremo con attenzione la possibile influenza negativa sulla concorrenza”. Di conseguenza pare accertato che il problema su cui si basa la Commissione Europea deriva proprio dalla possibile mancanza di una corretta concorrenza tra i due gruppi che potrebbe anche fornire rischi al mercato.

In ogni caso un’attenta analisi sui possibili rischi verrà fornita dalla Commessione entro il prossimo 22 ottobre visto che risulterebbero utili 90 giorni per realizzare le dovute indagini. Pare invece che da parte di PSA e FCA non ci siano preoccupazioni così importanti tanto che in una nota hanno dichiarato di voler “fornire risposte alle domande in modo da portare avanti le attività. Alla Commissione Europea forniremo tutte le informazioni necessarie”.

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