Tesla, Musk ha solo preso in giro la Meloni? “accordo sottobanco con la rivale”

Ippolito V
Governo Meloni a rischio beffa: dopo le trattative con Tesla per la costruzione di una Gigafactory, potrebbe vedersi superata
Elon Musk

Quando ormai sembrava tutto fatto, è tramontata in maniera definitiva la pista spagnola per la Gigafactory di Tesla. Nelle scorse settimane veniva data per sicura da canali ufficiosi, prima che la fuga di notizie spingesse Elon Musk a troncare di netto i rapporti. Lo sdegno provato dal tycoon sudafricano, in considerazione dell’accordo di riservatezza sottoscritto tra le parti (o, almeno, così sostengono varie fonti), avrebbe portato a un taglio netto. Comunque, la Casa texana ha l’imbarazzo della scelta sul Paese dove realizzare il suo impianto, il secondo dopo quello già operativo a Berlino, che tra l’altro ha da poco riscritto il proprio record di produzione.

Gigafactory Tesla: l’Italia potrebbe vedersi beffata dalla sua rivale

Tesla Model Y

Tra le varie candidature si segnala anche quella dell’Italia, con la premier Giorgia Meloni e il vice Antonio Tajani pronti a incontrare Musk stesso lo scorso mese. Adesso, però, le ultime notizie sembrano allontanare tale ipotesi. Le ricostruzioni vedono ora una forte candidata, vicina geograficamente alla nostra penisola, ma sua acerrima rivale. 

Le voci di corridoio riportano di fitte discussioni in corso tra la Tesla e… la Francia. Ebbene sì, i nostri cugini francesi sarebbero in cima alle preferenze della compagnia. Già se ne parlava insistente e lo stesso lider maximo del Costruttore aveva aperto all’idea in precedenti uscite pubbliche. Adesso, però, sono gli alti membri del Governo d’oltralpe a dirsi parecchio fiduciosi. Nella fattispecie, il numero uno dell’economia, Bruno Le Maire, ha dichiarato domenica di nutrire grandi speranze in merito, durante un’intervista rilasciata all’emittente televisiva LCI, riportata da Automotive News Europe

Le Maire ha parlato di investimento in generale, tuttavia il riferimento pareva piuttosto chiaro, al punto che lo stesso intervistatore gli ha chiesto se c’entri il complesso per la fabbricazione delle batterie o, comunque, dei progetti affini. Di tutto rimando, Le Maire ha spiegato che ci sono varie idee sul tavolo, prima di sottolineare come Musk sia ben consapevole dell’apertura francese alle sue imprese.  Laddove ve ne fosse l’opportunità, sarebbero ben lieti di dargli il benvoluto.

L’eventuale sbarco costituirebbe, d’altronde, per la Francia un grandissimo colpo, un potenziale volano di crescita, prezioso a livello di manodopera. Difatti, si creerebbero diversi posti di lavoro, senza poi dimenticare il probabile interesse di compagnie specializzate nell’elettrico, attirate dall’opportunità di stringere delle relazioni con la Tesla. Per le stesse ragioni pure il Belpaese si era detto interessato e continuerà a esserlo poiché la battaglia rimane aperta. Quale sarà la prescelta?

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