Porsche 911, non sarà come il resto della gamma: svelati i piani

Ippolito V
La Porsche 911 conserva da sempre un posto speciale nella gamma della Cavallina e per lei verrà fatto ancora uno strappo alla regola.
Porsche 911

In un’epoca segnata da profondi cambiamenti, la Cavallina non ha in mente di adottare dei cambiamenti troppo radicali al look. Raggiunto dai microfoni di Autocar, il responsabile del design degli esterni, Ingo Scheinhutte, ha approfondito diversi aspetti, tra cui i progetti attualmente in corso di sviluppo. Seppur comprendano di dover guardare avanti, è essenziale ascoltare pure le richieste dell’affezionata fanbase. I sostenitori vecchia scuola faticherebbero ad accettare una rivoluzione con gli esemplari di lunga data, tra cui la Porsche 911.

Per mantenerla sulla cresta dell’onda, credono sia indispensabile centellinare gli interventi. Altrimenti il pubblico al quale si rivolgono potrebbe rivoltarsi, determinando una drastica riduzione delle immatricolazioni. La sfida più ostica da vincere consiste, appunto, nella sua forte eredità. È il veicolo al quale prestano maggiore attenzione, a ragion veduta con la prossima generazione, ha spiegato Scheinhutte.

Porsche 911: non sarà come tutte le altre

Porsche 911

Alla progettazione dell’esemplare attuale, hanno vagliato molteplici soluzioni, accomunate dalla necessità di intraprendere delle direzioni differenti. La tradizione ricopre un ruolo chiave nel successo conseguito e mantenuto dalla Porsche 911, perciò si sono lasciati guidare dallo stile della pioniera assoluta. Così sarà pure negli anni a venire, dove il motore rimarrà a combustione interna, mentre la Casa di Zuffenhausen va avanti a depositare brevetti per assicurare un incremento di potenza ed efficienza. Il peso specifico della Porsche 911 è troppo rilevante da consentire uno stravolgimento nelle meccaniche. Ciò costituisce sì un onore, ma anche una grossa responsabilità. Optare in favore di stravolgimenti all’immagine costituirebbe una mossa da sprovveduti, contraria all’immagine scolpita nella mente dei clienti.

Il portafoglio prodotti complessivo sarà formato per l’80 per cento da veicoli elettrici e per il 20 cento dall’endotermico. L’unione dei due elementi consentirò di attirare un bacino di potenziali acquirenti ampio e vario. I corposi investimenti negli eFuel contribuiranno ad avere un futuro con gli ICE, pure in prospettiva post 2035. Allora la Commissione Europea applicherà il bando sui mezzi ad alimentazione tradizionale. Ma, dopo un serrato braccio di ferro con la Germania, i carburanti sintetici saranno usufruibili.

Sulle prospettive capita di sentire campane differenti, a causa degli elevati costi. Il processo richiederà un dispendio di risorse economiche non indifferente, alla luce peraltro dello stato di arretratezza in cui versa ora. In confronto ai biocarburanti, lo sviluppo appare piuttosto indietro, sostenuto da aziende tedesche di classe premium, tipo BMW. A detta dei critici, gli eFuel avranno senso soltanto per produzioni in modiche quantità. E la Porsche 911 sarebbe una di queste, avendo un prezzo in linea con le disponibilità economiche di una frangia minoritaria della popolazione. Di comunicazioni ufficiale sul fatto che sarà garantita tale tipologia di alimentazione non ve ne sono, ma, a rigor di logica, sembra una pista concreta. Attenuerebbe la delusione dei sostenitori nel dire addio ai classici schemi.

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