Polestar, quando la fantasia supera la realtà: tutti la vorremmo

Ippolito V
Il futuro targato Polestar sarà a zero emissioni e di alto profilo: il bolide appena svelato fa subito sognare.
Polestar Synergy

La Polestar si è ritagliato un po’ di spazio al Salone di Monaco per presentare la showcar Synergy. Il modello nasce virtualmente, frutto del Design Contest bandito dalla stessa compagnia scandinava, nata da una costola di Volvo. In totale, sono stati tre i vincitori del prestigioso concorso, utili per avere delle nuove idee ora tramutate in realtà. Gli alti funzionari del brand hanno già sottolineato che l’esemplare in questione costituisce una proposta di fantasia. Sebbene esista una carrozzeria toccabile con mano, le delucidazioni fornite lasciare credere rimarrà un esercizio stilistico fine a sé stesso. O forse no. Forse qualcosa di interessante sarà recuperato in vista del futuro. Difatti, gli spunti in essa contenuti potrebbero rivelarsi utili nel progetto. Diciamo che qualora dovesse accadere ci sarebbe ben poco di cui dirsi sorpresi.

Polestar: il concept che chiunque vorrebbe nel garage

Polestar Synergy

Le intuizioni degli appassionati vengono oggi più che mai tenute in alta considerazione dai Costruttori, perché permettono di sondare dei sentieri mai percorsi prima. Chi è uscito trionfante dall’iniziativa ha avuto l’opportunità di confrontarsi con il Centro Stile della stessa Casa durante i sei mesi di lavoro resisi necessari. Le linee appaiono avveniristiche, perciò l’adozione su esemplari di serie arriverebbe presumibilmente fra qualche anno. I tempi non sarebbero maturi, almeno in teoria. Il talento degli addetti ai lavori sa spesso cogliere di sorpresa e crediamo che il veicolo in questione sia un’ottima base dalla quale partire.

Synergy sancisce peraltro l’avvio della collaborazione tra Polestar stessa e Hot Wheels. E il nome affibbiato ha un motivo ben preciso dietro. Non è stato frutto del caso, bensì dal desiderio di sottolineare la sinergia tra i designer Devashish Deshmukh e Swapnil Desai con il cinese Yingxiang Li, delegato a occuparsi degli interni. I differenti background e visione si sono rivelati cruciali nella creazione del bolide, lungo 456 cm e alto un metro e 70.

Manco a dirlo, il powertrain adottato è quello elettrico, il presente, ma soprattutto il futuro delle quattro ruote. I numeri in continua crescita delle immatricolazioni registrate paventano un avvenire dove domineranno la scena. Nel Vecchio Continente sarà con ogni probabilità così, in seguito alla decisione dell’azienda di sancire il bando delle vetture endotermiche per il 2035. L’unica deroga fin qui avallata in veste ufficiale è quella degli eFuel, che verranno confinati a una nicchia, dati gli elevati costi da sostenere. Purtroppo, sulla potenza e le prestazioni la società ha preferito non rivelare nulla.

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