Auto elettriche: così le colonnine si ricaricheranno nel tempo di un caffè

Ippolito V
Con questa iniziative la ricarica alla colonnina delle auto elettriche avverrà a velocità record: il tempo di bersi un caffè
Ricarica auto elettrica

Nella sfida a tutto campo tra le aziende automotive, un capitolo importante è rappresentato dai sistemi di ricarica. Oltreoceano le grandi realtà delle quattro ruote hanno già da tempo avviato una scoppiettante battaglia per il rifornimento delle auto elettriche, che vede Tesla brillare. La creatura di Elon Musk sembra aver avuto l’ultima parola con il sistema NACS.

Tutto ciò con buona pace della Casa Bianca, la quale ha tentato di promuovere fino a oggi il CCS. Gli standard conseguiti non hanno, tuttavia, riscosso il benestare delle Case, attratte dalle maggiori potenzialità. In Nord America varie aziende, sulla carta rivali, hanno già deciso di stipulare un accordo con il Costruttore texana per dare modo alla rispettiva clientela di servirsi delle stazioni Supercharger, visto il connettore di ricarica dalle dimensioni ridotte, l’ingombro inferiore in confronto al CCS1/CCS2 e le potenze di ricarica potenzialmente in grado di arrivare a 900-1.000 kW.

Ricarica auto elettriche: veloce come non mai

Ricarica auto elettrica

Che poi il traguardo prefissato sia alla portata nel breve-medio termine è da escludere, dati i valori finora raggiunti. Mentre scriviamo, la Tesla si spinge, a seconda del veicolo, fino ai 250 kW: c’è di meglio in giro, basti pensare ai 350 kW assicurati da Porsche e Hyundai. Il target perseguito dalla Super Alleanza, in grado di offrire colonnine dotate di connettori CCS1 e NACS. L’iniziativa coinvolge alcune delle realtà più rinomate al mondo, quali BMW, General Motors, Honda, Hyundai, Kia, Mercedes-Benz e Stellantis. Si tratta della base, del valore minimo da raggiungere, ma il proposito è di spingersi ancora più in là, a quota 400 kW. È giusto un’ipotesi, in quanto il team incaricato non si è al momento pronunciato circa l’effettiva fattibilità.

Manco a dirlo, l’aumento passerà attraverso gli sforzi compiuti da Tesla e dagli altri produttori di auto elettriche: qualora non si attrezzassero a dovere, saranno inutili gli sforzi della Super Alleanza. Detto altrimenti, la prima è propedeutica alla seconda. Le novità in questione interessano esclusivamente gli Stati Uniti e il Canada, almeno allo stato attuale.

Non è comunque da scartare a priori che la joint venture allarghi il raggio d’azione anche in Europa. Che, nel frattempo, pensa ad accogliere le stazioni Supercharger V4 della Tesla da 350 kW. I forti interessi delle aziende nel Vecchio Continente costituiscono un’ottima premessa per l’approdo della Super Alleanza. Nessuno dei portavoce ufficiali dei sette colossi della mobilità coinvolti ha finora rilasciato delle dichiarazioni a riguardo.

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