Il sistema di nomenclatura adottato da Audi, lo sappiamo bene, ha spesso generato confusione, e il caso della Q6 ne è l’esempio perfetto. Mentre nei mercati occidentali il SUV è noto come Q6 e-tron, disponibile esclusivamente con motorizzazione elettrica, la situazione cambia radicalmente altrove, ad esempio in Cina, dove è presente una variante completamente diversa, denominata semplicemente Audi Q6, alimentata da motori a combustione interna.
La versione cinese, lanciata inizialmente su piattaforma MQB Evo, la stessa impiegata su Volkswagen Golf 8 e Tiguan, si prepara a ricevere un aggiornamento significativo previsto per il 2027. In Europa, dunque, si mantiene la linea dura dell’elettrificazione del modello, mentre nel mercato orientale si punta ancora e forte sul termico. Un restyling che, secondo le anticipazioni, porterà un design più grintoso e moderno, mantenendo comunque le caratteristiche di comfort e spaziosità che la rendono un modello strategico per il mercato asiatico.

Il nuovo look della Q6 (che, molto probabilmente, non vedremo mai nelle nostre strade) includerà una calandra frontale più imponente, gruppi ottici ridisegnati e dettagli estetici evoluti come le maniglie a filo carrozzeria.
I rendering pubblicati da Kolesa offrono una visione preliminare di quello che sarà un SUV in grado di coniugare raffinatezza estetica e praticità d’uso. Sotto il cofano, la prossima Audi Q6 per il mercato cinese dovrebbe mantenere una gamma motori tradizionali, tra cui un efficiente 2.0 TSI quattro cilindri turbo e un più potente VR6 da 2.5 litri, pensato per la versione top di gamma.

Nonostante l’interesse che potrebbe suscitare anche in Europa o America, questo specifico modello non arriverà nei mercati occidentali, dove Audi continuerà a puntare sulla variante Q6 e-tron full electric. La scelta evidenzia un forte orientamento strategico verso la Cina, dove il marchio dei quattro anelli punta a consolidare la propria presenza in un contesto altamente competitivo e dominato da brand locali in rapida ascesa.
Resta da capire se una versione esclusiva per il mercato cinese sarà sufficiente a mantenere viva l’attenzione su un modello che, pur essendo ben curato, rischia di passare inosservato a livello globale.