In occasione del 120° anniversario della nascita di Dante Giacosa, l’Heritage Hub di Stellantis dedica una mostra celebrativa all’ingegnere che ha rivoluzionato il concetto stesso di mobilità. Per oltre quattro decenni alla guida dell’ingegneria e del design FIAT, Giacosa ha creato alcune delle auto più iconiche del XX secolo, fondendo ingegno tecnico ed eleganza funzionale.
Stellantis Heritage inaugura una mostra temporanea che ripercorre le più importanti innovazioni tecniche di Dante Giacosa
Ospitata nei suggestivi spazi dell’Officina 81 di via Plava a Torino, storico stabilimento Mirafiori di Torino, la mostra temporanea presenta 10 veicoli esposti all’ingresso del sito, insieme ad altri capolavori di Giacosa sparsi per l’Heritage Hub, alcuni dei quali meno noti ai visitatori perché collocati al di fuori delle principali aree tematiche del museo, come il Prototipo 100, da cui nacque la mitica Fiat 600.
La mostra sarà aperta al pubblico fino a metà settembre 2025 e vedrà in prima fila alcuni dei numerosi modelli disegnati da Giacosa: dalla Fiat 500 “Topolino” alla versatile 600 Multipla, fino alla rivoluzionaria Fiat 128. Ogni vettura è testimonianza di una visione di mobilità che coniuga tecnologia, accessibilità e lungimiranza, riflettendo la straordinaria eredità di Dante Giacosa, il geniale designer che ha rivoluzionato il mondo dell’automotive e ha avuto un ruolo chiave nella motorizzazione dell’Italia.
Attraverso questa iniziativa, Stellantis Heritage rende omaggio non solo al designer, ma anche all’uomo che ha coniugato la precisione tecnica con uno spirito umanistico, lasciando un segno che va oltre la produzione industriale. La mostra è accessibile tramite l’acquisto di un biglietto d’ingresso standard per l’Heritage Hub. Per ulteriori informazioni e prenotazioni.
Con orgoglio e inconfondibile eleganza, dieci vetture della preziosa collezione Stellantis Heritage sfilano sul red carpet, in rappresentanza delle numerose creazioni dell’ingegnere Dante Giacosa. Ogni modello racconta un capitolo fondamentale della storia industriale e sociale del nostro Paese, segnando significative tappe tecniche, culturali e stilistiche. Il viaggio inizia con la Fiat 500 “Topolino” , la piccola utilitaria del 1936, qui presentata nella versione 500B del 1948. Apprezzata per le sue prestazioni, fu una delle prime vetture italiane a coniugare economia e versatilità, bassi consumi e grande affidabilità. Il soprannome “Topolino” derivava dalle sue dimensioni ridotte e dalla forma dei fari anteriori sui parafanghi, che, visti dall’interno dell’auto, ricordavano il profilo del celebre personaggio Disney. Poi arriva la Fiat Campagnola, il primo vero fuoristrada italiano prodotto in serie, lanciato nel 1951, protagonista sia nelle aree rurali e nell’uso militare, sia in spedizioni estreme come il celebre raid Algeri-Città del Capo-Algeri. Con la Fiat 600 Multipla (1956), Giacosa inventò il concetto di monovolume: un’auto rivoluzionaria in termini di spazio e versatilità, capace di trasportare sei persone in poco più di tre metri di lunghezza.
Il suo allestimento ispirò generazioni di veicoli multiuso e rimane un simbolo dell’ingegno italiano applicato alla mobilità quotidiana. Arriviamo così al 1957, quando a Torino fu presentata la leggendaria Fiat Nuova 500, simbolo della rinascita dell’Italia nel dopoguerra e probabilmente l’auto più iconica mai progettata da Dante Giacosa. Compatta, semplice e ingegnosa, la 500 fu prodotta fino al 1975 in oltre 3,8 milioni di unità in diverse versioni. All’Heritage Hub è stata esposta anche la sua evoluzione più spaziosa, la 500 Giardiniera – prodotta a partire dal 1960 – la prima vera station wagon urbana italiana, utilizzata da famiglie, commercianti e artigiani. A metà degli anni ’60 arrivò la Fiat 124 (1966) , che offriva un perfetto mix di eleganza e praticità. Vinse il prestigioso titolo di “Auto dell’Anno” nel 1967 grazie all’equilibrio dato dalla sua innovazione tecnica, dalla semplicità costruttiva e dalle prestazioni impressionanti.
La sua architettura robusta e semplice la rese ideale per i mercati emergenti e le condizioni impegnative. Il modello fu anche prodotto su licenza in diversi paesi, tra cui Unione Sovietica, Spagna, Turchia e India. Tre anni dopo, il 1969 fu un momento chiave, che segnò l’arrivo di tre modelli chiave: l’ Autobianchi A112 , un’agile city car creata per rivaleggiare con la Mini britannica e sedurre i giovani dell’epoca; la Fiat 130 , un’ambiziosa ammiraglia di lusso progettata con grande cura tecnica e stilistica per competere con i marchi tedeschi, e soprattutto la Fiat 128, eletta “Auto dell’Anno” nel 1970 e considerata una delle vetture più rivoluzionarie della storia dell’automobile: fu la prima vettura prodotta in serie a presentare un motore anteriore trasversale con trazione anteriore, un’architettura che sarebbe diventata lo standard mondiale per le vetture compatte.
Chiude il percorso la Fiat 126 (1972) , un’evoluzione moderna della 500, più sicura, confortevole e accessibile. Derivata stilisticamente dalla concept car “City Taxi” disegnata da Pio Manzù nel 1968, fu l’ultima Fiat a presentare motore e trazione posteriori, chiudendo l’era iniziata con la Topolino. Prodotta in oltre 4,6 milioni di esemplari fino al 2000, la Fiat 126 fu costruita anche in Polonia, dove divenne un’icona nazionale.
Nel 2025 si celebrano due importanti ricorrenze legate alla storia Fiat: i 120 anni dalla nascita di Dante Giacosa e i 70 anni della leggendaria Fiat 600, uno dei suoi progetti più significativi. Pensata per motorizzare l’Italia del dopoguerra, la 600 fu l’erede della 500 “Topolino” e portò con sé innovazioni tecniche come il motore e la trazione posteriore. Il piccolo motore da 633 cc garantiva prestazioni brillanti per l’epoca, mentre la carrozzeria autoportante e le sospensioni indipendenti puntavano alla massima efficienza.
Presentata al Salone di Ginevra del 1955, conquistò il mercato grazie al design moderno, ai quattro posti, ai 95 km/h di velocità e a un prezzo accessibile. La sua evoluzione proseguì con la 600 Multipla e la 600D del 1960, arrivando a oltre 4,9 milioni di esemplari prodotti. Il motore “Tipo 100” fu impiegato su molteplici modelli Fiat fino agli anni 2000. Alla Mille Miglia 2025 ha partecipato una 600 del 1955 guidata da un equipaggio femminile, affiancata dalle moderne Abarth 600e e Fiat 600 Hybrid, a simboleggiare il legame tra passato e futuro della mobilità Fiat.
Dante Giacosa, nato a Roma nel 1905 da una famiglia piemontese originaria di Neive (Cuneo), è considerato uno dei padri dell’automobile italiana moderna. Dopo studi classici, si laurea in Ingegneria Meccanica al Politecnico di Torino nel 1927, per poi iniziare l’anno successivo la sua carriera in Fiat come disegnatore. In pochi anni diventa uno dei protagonisti dello sviluppo industriale italiano, contribuendo alla creazione di modelli iconici che segneranno la storia della mobilità di massa.
Dante Giacosa firma progetti come la 500 “Topolino” nel 1936 e, nel secondo dopoguerra, guida la realizzazione della Fiat 1400, della Campagnola e della rivoluzionaria 600 del 1955, seguita dalla Multipla. La consacrazione arriva nel 1957 con la Nuova 500, simbolo della rinascita economica italiana e vincitrice del Compasso d’Oro nel 1959. Tra le sue opere più celebri figurano anche la 124, la 128 e la 127, tutte premiate come Auto dell’Anno. Collabora con Autobianchi alla Primula, introducendo la trazione anteriore e il motore trasversale. Parallelamente all’attività in Fiat, insegna al Politecnico di Torino, scrive testi di riferimento e registra 62 brevetti. Lascia Fiat nel 1970 e pubblica un’autobiografia in cui trasmette il suo metodo progettuale, basato su semplicità, ingegno e rigore. Muore nel 1996.