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Sevel si ferma e la Cgil parla di paradosso visti i risultati

Sembrava che tutto stesse andando per il meglio ma adesso la doccia gelata del passo indietro sul turno di recupero di sabato 30 aprile

Altra doccia gelata per la Sevel di Atessa, fabbrica del gruppo Stellantis in Val di Sangro in provincia di Chieti. Alla Società Europea Veicoli Leggeri (da cui l’acronimo di Sevel), si paventa un rischio di fermo delle attività per la settimana che va dal 2 al 9 maggio. Nulla di ufficiale al momento, ma il campanello di allarme è già suonato per via di una novità dell’ultima ora che ha annullato una giornata di recupero che si doveva effettuare sabato 30 aprile. E naturalmente i sindacati hanno subito colto l’occasione per rialzare i toni. Come ha fatto per esempio la Fiom Cgil.

Cosa è successo alla Sevel e cosa si pensa succederà la settimana prossima

In 24 ore tutto è cambiato alla Sevel di Atessa. Prima la dichiarazione ufficiale dell’azienda che apriva al recupero lavorativo di sabato 30 aprile, poi il passo indietro e la relativa cancellazione di questa giornata di lavoro compensativa. I numerosi stop alle attività che anche alla Sevel sono stati tanti, come in tutte le altre fabbriche italiane del colosso nato dalla fusione tra i francesi di PSA e gli italiani di FCA, continuano a far discutere. Il recupero di sabato 30 era un segnale che le cose stessero migliorando.

Anche perché le chiusure e i relativi periodi di cassa integrazione non facevano altro che ridurre il reddito dei lavoratori oltre che limitare la maturazione dei ratei. E la notizia del passo indietro su un recupero che tornava utile anche se non sanava del tutto il passato, ha fatto piuttosto scalpore. A tal punto che i metalmeccanici della Cgil hanno subito parlato di controsenso. E qualcuno già avanza l’ipotesi di un nuovo stop nella settimana dopo la festa dei lavoratori del primo maggio 2022. Una ipotesi soltanto perché non ci sono notizie ufficiali. Ma tanto basta per allarmare tutti.

Dalla Fiom Cgil di Chieti l’allarme è già scattato

Sevel Atessa

Come al solito i sindacati si muovono a rivendicare le loro posizioni e a sottolineare le cose che non vanno. Per esempio, a nome della Fiom Cgil di Chieti ha prodotto una nota il segretario  cittadino dei metalmeccanici della Cgil, Andrea De Lutis.

Secondo la Cgil ciò che stride è che alla Sevel dopo meno di 24 ore da un annuncio come quello relativo alla decisione di procedere ad un recupero lavorativo per sabato 30 aprile 2022, si passa alla condizione opposta. Arriva l’annuncio del contrordine, cioè della chiusura di sabato 30 aprile 2022 per la solita carenza dei materiali e della componentistica.

Nuove fermate all’orizzonte e seri problemi anche sui camper della Trigano Van

E sempre la Fiom Cgil parla di un serio pericolo che la settimana che inizia il 2 maggio si aprirà con un nuovo stop. Se mancano i materiali per la giornata di recupero del 30 aprile, molti pensano che sarà impossibile che si potrà riaprire dal 2 maggio. Un rischio concreto, che anche chi non è addentrato nelle questioni di approvvigionamento, non troverà certo campato in aria. E la Fiom tira in ballo anche la Trigano, società tra le più importanti sui Van.

Secondo la nota del segretario De Lutis, i lavoratori della Trigano continuano a subire una intollerabile insicurezza. Il fatto che sia una della fabbriche dove si è registrato il più rilevante utilizzo dell’ammortizzatore sociale è allarmante ed i lavoratori sono preoccupati come è lecito che sia. Questo nonostante la Trigano Van è l’azienda che è cresciuta più di tutte in Val di Sangro, naturalmente in proporzione alle produzioni. Le ricadute economiche per questi lavoratori sono davvero allarmanti perché come detto la cassa integrazione porta ad una inevitabile crisi reddituale per le famiglie.

Parole al vetriolo quelle della Fiom Cgil di Chieti sula Sevel e sulla Trigano Van

Sempre spulciando nella nota della Fiom Cgil, i metalmeccanici della sigla sindacale parlano di una situazione paradossale se si pensa all’elevato numero di Van già venduti . La situazione negativa è tale che i lavoratori sono allo stremo. Senza considerare che si sono persi già diversi posti di lavoro in Val di Sangro. Tutto questo nonostante il portafoglio ordini che secondo la Fiom Cgil, farebbe gola a molte altre fabbriche in giro per l’Europa che non hanno ordini ne tanto meno commesse. Alla Trigano, dove si costruiscono camper, si pensa che questo settore dell’Automotive sia in espansione.

Ed il concetto è ribadito nella nota della Fiom Cgil. Da un confronto con altri colleghi del settore dei camper, si evidenza che in Italia questo settore è in forte sviluppo. Ma nonostante questo oggi alla Trigano si respira un’aria cupa e tetra. La nota poi si chiude con l’annuncio che nelle prossime giornante saranno indette assemblee atte a monitorare la situazione ed informare tutti circa le novità dalla Sevel di Atessa.

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