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Stellantis, Sochaux: “Saremo l’impianto più efficiente d’Europa”

Secondo il responsabile dello stabilimento di Sochaux l’impianto Stellantis diverrà nei prossimi anni il più efficiente d’Europa.

Stabilimento Stellantis

È uno di poche parole Christophe Montavon, il capo dello stabilimento storico del gruppo Stellantis, ex PSA, a Sochaux, in Francia. Nominato nella primavera del 2021, le occasioni in cui decide di concedersi alla stampa sono piuttosto rare e quando lo fa è sempre per una buona ragione. Originario di Franc-Comtois, in precedenza è stato responsabile della produzione.

Stellantis Sochaux: in fase di ristrutturazione

PSA Sochaux
PSA Sochaux

Il centro di Sochaux è attualmente in fase di ristrutturazione, con il lancio di una nuova e unica catena di montaggio, nella quale verranno assemblati i modelli 3008 e 5008 della Peugeot. È nel cuore di un’officina con attrezzature all’avanguardia che Christophe Montavon ha ricevuto il giornalista Jérémy Chevreuil, nell’ambito del programma Enquêtes de region, dedicato all’industria, che andrà in onda sulle emittente transalpine domani, giovedì 7 aprile 2022.

La fabbrica Stellantis Sochaux è lo stesso centro che da oltre un secolo realizza le vetture Peugeot, più esattamente dal 1912. Nel corso degli ultimi mesi il complesso è stato notevolmente modernizzato, con il progetto Sochaux 2022. La struttura ha subito una evidente trasformazione, a tal punto che è quasi difficile riconoscerla. Hanno investito oltre 200 milioni di euro per convertire il sito, per razionalizzare gli spazi, a tutto vantaggio dell’efficienza e della flessibilità. È un impianto in cui adesso riescono a costruire veicoli con motore endotermico, ibridi e, in futuro, elettrici.

Ciò non deve, tuttavia, far presumere che sia stato automatizzato l’intero sistema. A dire il vero – ha spiegato l’uomo di Stellantis – automatizzano solo quello che ne vale la pena, consentendo di sgravare il personale dalle operazioni più pesanti e rendendo il lavoro economicamente più redditizio. Ci sono mansioni che potrebbero essere automatizzate, ma non ne colgono il senso. Si sono occupati di compiti ergonomicamente parecchio dispendiosi e anche di carattere logistico.

La forza simbolica e la qualità del personale

Stellantis, nata dalla fusione tra PSA e Fiat Chrysler, conta 14 marchi e ha stabilimenti in tutto il mondo. Sochaux è una delle realtà storiche del gruppo, culla del brand Peugeot. È simbolicamente molto forte. La spesa è anche giustificata dalla qualità delle persone che vi operano all’interno, che negli ultimi anni è cresciuta. Non è quindi una scelta banale se trasformano la fabbrica di Sochaux per farne uno degli emblemi di Stellantis. Oggi hanno circa 7 mila dipendenti, di cui 900 precari.

I dipendenti erano 40 mila alla fine degli anni ’70, 18 mila all’inizio degli anni 2000. Pertanto, è naturale interrogarsi se vi sarà l’ennesimo taglio alla forza lavoro. Secondo Montavon hanno compiuto un passo verso il futuro.

Se confrontiamo gli impianti di 15, 20 o 30 anni fa, ci sono tante meno persone nel settore in generale. Non concerne esclusivamente le automobili. Ora stanno raggiungendo una situazione di stallo e le grandi riduzioni di personale sono alle spalle.

Eppure, un piano di uscite volontarie c’è: durante il prossimo biennio ve ne saranno 2.300 a livello nazionale. Le partenze non riguardano Sochaux, ma il gruppo nella sua globalità. Dunque, continuano ad avere uscite volontarie per accompagnare tale calo, comunque decisamente minore di quelle registrate in passato.

I 900 lavoratori temporanei sono il frutto di una riflessione approfondita. Si trovano dinanzi a un mercato con enormi oscillazioni a seconda della domanda e dei rischi, come il Covid-19 o la crisi dei semiconduttori. Il fatto di avere pochi lavoratori permanenti permette di avere una carta flessibilità e di proteggere tutti i dipendenti di Stellantis.

I semiconduttori sono al giorno d’oggi essenziali nel processo di realizzazione di una vettura. Ed è per questo che i disagi riscontrati nelle forniture hanno messo in serio allarme gli attori della filiera. Nel corso della pandemia hanno tratto preziose lezioni. All’interno di Stellantis hanno sottoscritto diverse partnership strategiche, inclusa una recente con Foxconn. L’idea è quella di poter produrre fino all’80% dei chip, per essere un po’ più indipendenti e più autonomi un domani.

Ciò che non uccide fortifica

Come dice una nota massima “ciò che non uccide fortifica”. Da qualsiasi periodo complicato si ha modo di imparare. Per far fronte alle carenze. Per riorganizzare. Trovare nuovi canali. Per essere ancora più agili. Ecco la volontà di Stellantis. Montovan è sicuro che ce la faranno. Formano i subappaltatori nel processo di transizione.

Nei loro confronti avvertono una responsabilità condivisa. Non intendono mettersi su un piedistallo, non sostengono di dare lavoro agli altri, bensì lavorano con gli altri: la Regione, l’agglomerato, i nostri partner, i subappaltatori… In effetti, si è in presenza di un’entità industriale, ovvero la sinergia delle parti rende possibile la fabbricazione delle automobili. Il successo di Sochaux è anche il successo della Regione, di tutti i subappaltatori e delle agenzie di lavoro interinale.

Stabilimento Stellantis

Alcuni fornitori stanno soffrendo e stanno chiudendo l’attività, come la fonderia MBF a Saint-Claude. La responsabilità del gruppo, e di Sochaux in particolare, è quella di garantirsi un avvenire. L’intera trasformazione del sito mira all’efficienza. Hanno un obiettivo, non lo nascondono, ed è di essere la fabbrica più efficiente d’Europa. Ciò consentirà di sopravvivere per 10, 15 o anche 20 anni allo stabilimento e ai suoi dipendenti.

In tal modo, sosterranno la prevalenza dei subappaltatori della Regione. Naturalmente, per riuscirci coinvolgono i subappaltatori di Stellantis in una corsa alla performance, mossi da un unico proposito: essere il più sostenibile possibile, il più a lungo possibile.

Stellantis Sochaux: futuro garantito per i prossimi 10-15 anni

Il complesso di Sochaux ha anni fantastici davanti a sé, ha affermato Montovan.Sono all’inizio di una nuova avventura. Voltano pagina: chiudono il vecchio impianto per essere concentrati al 100% in questa nuova catena di montaggio. Hanno un posto di rilievo nel piano strategico presentato da Tavares, Dare Forward 2030, con un’elettrificazione della gamma. Il fine è di avere il 100% di veicoli elettrificati nel Vecchio Continente.

Gran parte del portafoglio prodotti passerà attraverso Sochaux, poiché costruiranno le nuove 3008 e 5008, le sostitute dei modelli odierni, che saranno disponibili nelle versioni ibride ed elettriche. In definitiva, le auto saranno prodotte in questo centro per tanto tempo ancora. Non un’ipotesi, ma una certezza. Nei prossimi 10-15 anni non c’è nulla di cui preoccuparsi per il sito di Sochaux.

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