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Incentivi auto elettriche: il M5S li vuole sino al 2025

Due esponenti grillini annunciano: incentivi auto elettriche sino al 2025. Ma niente ecobonus per le vetture termiche

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Oggi, gli incentivi auto elettriche e ibride plug-in non ci sono. Che idee ha il Governo Draghi? Intanto, il M5S insiste: ecobonus sino al 2025 solo per le vetture a batteria. Invece, neppure un euro alle macchine termine, nemmeno a quelle meno inquinanti.

La linea è quella di due esponenti grillini. Ossia i deputati Giuseppe Chiazzese e Luca Sut. Come Movimento 5 Stelle, dicono, proporremo una programmazione nel 2022-2025 per le auto elettriche. In modo da accompagnare il mercato. Che nel frattempo potrà avvicinarsi in modo naturale alla fine del periodo alla parità di prezzo con le vetture a combustione.

Le altre forze di maggioranza in Parlamento però, evidenziano i pentastellati, spingono anche per incentivare il termico e noi siamo parte di una coalizione. Da parte nostra, non vorremmo comunque andare oltre i 60 g/km di CO2, anche perché altrimenti saremmo l’unico grande Paese europeo a incentivare i motori termici.

Incentivi auto elettriche: quale futuro

Riassumendo, bonus alle auto alla spina, alle ricaricabili, ossia elettriche e ibride plug-in. Solito no totale a benzina, gasolio, gas, altro ibrido. L’anima Pd del Governo Draghi (e parte dell’opposizione), in passato, ha invece spinto a favore di incentivi anche per le termiche. Se infatti le Case incassano soldi vendendo le macchine tradizionali, poi possono investire denaro nelle elettriche: un sistema virtuoso.

Inoltre, anche coi bonus, le elettriche costano caro. Invece, le termiche sono accessibili: si va incontro alle esigenze degli italiani, specie in un momento delicato come questo.

A tale proposito, cosa dicono i due deputati grillini? No, no, e ancora no. “Poteva avere senso subito dopo la pandemia, ma l’ultima proroga fa capire il cambiamento di propensione dei cittadini, perché i finanziamenti oltre i 60 g/km di CO2 non sono ancora terminati, quindi bisogna insistere sulla mobilità sostenibile”. Questa la linea del M5S. Ora vedremo se e come il Governo Draghi si muoverà, in un contesto altamente drammatico per l’auto in Italia e nel mondo, aggravato dalla crisi dei chip.

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