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Bolletta elettrica più cara: petrolieri sul piede di guerra

Bolletta elettrica più cara: le aziende della distribuzione dei prodotti petroliferi non ci stanno a pagare per ammortizzare l’aumento

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Tutto nasce qualche giorno fa con le parole del ministro della Transizione Cingolani: “Forti aumenti per la bolletta elettrica”. Con ovvie conseguenze (tutte da misurare con precisione) anche per chi ha un’auto elettrica e la ricarica con wallbox a casa o da colonnina pubblica. E con riflessi pure per chi valuta se comprare o prendere a noleggio un’auto elettrica. Di qui, lo Stato che cerca soluzioni. Compensare con altre entrate. Ma le aziende della distribuzione dei prodotti petroliferi non ci stanno a pagare per ammortizzare l’aumento che scatterà a ottobre: Assopetroli-Assoenergia ha diffuso una nota in cui dice no, come riporta Staffetta Quotidiana.

Intanto, il dibattitto sulla bolletta elettrica e sulle possibili soluzioni infuria in Parlamento, con uno scontro di lobby. C’è l’ipotesi avanzata dal capogruppo M5S Davide Crippa: istituire un fondo alimentato dalle imprese petrolifere, del gas e dei venditori di tutti i settori, nonché dai proventi già disponibili delle aste CO2. 

Assopetroli-Assoenergia si oppone: la costituzione di un fondo in questi termini sarebbe “iniqua e potenzialmente incostituzionale”. Come la Robin Hood Tax, non sortirebbe gli effetti sperati. Anzi, si configurerebbe come una doppia imposizione a carico di soggetti che stanno già sopportando gli oneri della diffusione delle fonti energetiche rinnovabili, senza peraltro beneficiare di alcun extraprofitto, dice l’associazione.

Bolletta elettrica più cara: ma allora, quale soluzione?

Assopetroli-Assoenergia è polemica: i distributori di carburanti, sostiene, contribuiscono alla transizione già con l’obbligo di immissione in consumo di biocarburanti. Attenzione: al contrario, alcuni settori stanno massimizzando i propri profitti. Chi? I petrolieri puntano il dito contro le imprese operanti nel settore delle rinnovabili. Nonché della generazione elettrica mediante carbone. Soggetti che godono, nell’opinione pubblica, della reputazione di virtuosi, attacca Assopetroli-Assoenergia.

Quale morale per l’associazione? Se si vuole un fondo, i soldi vanno presi da lì: dalle imprese operanti nel settore delle rinnovabili, e della generazione elettrica mediante carbone. Dovrebbero versare un contributo straordinario per l’alleggerimento delle bollette di famiglie e imprese.

Al di là degli scontri fra lobby, l’impressione è che si sia solo all’inizio: la transizione ha costi fortissimi, probabilmente non calcolati o mal conteggiati da chi la spinge sempre più forte.

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