in ,

Etilometro tarato male: Comune paga risarcimento di 10.000 euro a un automobilista

Le Forze dell’ordine avevano sanzionato l’uomo per guida in stato d’ebbrezza

Etilometro tarato male

Fra le infrazioni al Codice della Strada più odiose e pericolose, c’è la guida in stato alterato da alcol o droga. Sacrosanto stangare le mine vaganti che sono un rischio mortale per tutti. Ma i Comuni devono usare strumenti di misurazione a norma, altrimenti non si fa prevenzione. Ecco perché, per un etilometro tarato male, un Comune paga una multa di 10.000 euro a un cittadino. Le Forze dell’ordine lo avevano sanzionato per guida in stato d’ebbrezza nel 2012. Si ringrazia il consulente tecnico investigativo Giorgio Marcon per l’invio del provvedimento.

Infatti, giovedì 18 marzo, ha avuto fine un eterno contenzioso tra un privato e un Comune. La Corte d’appello ha condannato l’Ente locale a pagare i danni morali ed economici subiti dall’uomo in quasi un decennio.

L’etilometro dei Carabinieri avevano riscontrato un tasso alcolemico pari a 3,7 grammi di alcol per litro di sangue. Il limite massimo consentito dal Codice della Strada è di 0,5 grammi. Se davvero l’uomo avesse avuto 3,7 grammi, sarebbe stato una sorta di bomba a orologeria pronta a uccidere al volante.

Multa (di oggi): ammenda di 1.500 euro, arresto da sei mesi a un anno, sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida da uno a due anni. Con la sentenza di condanna ovvero di applicazione della pena su richiesta delle parti, è sempre disposta la confisca del veicolo con il quale è stato commesso il reato.

Dopo qualche ora, in ospedale, c’è l’accertamento mediante esami del sangue: di 0,1 grammi. In regola. Una differenza gigantesca. Vero che sono trascorse ore, ma un abbassamento del genere non è credibile.

Ricorso con avvocato per l’etilometro tarato male. L’indagato era difeso dall’avvocato Fabio Giuggioli, di Valdobbiadene (TV). Nel corso del procedimento penale, lo studio legale ha prodotto una perizia tecnica sullo strumento di rilevazione (di Marcon) che ne aveva accertato l’inaffidabilità. Per carenza di idonee manutenzioni e verifiche, come da due pronunce già precedentemente emesse dal Tribunale di Treviso. In più, c’è una perizia medico-legale: evidenziava l’incompatibilità assoluta tra il dato dell’etilometro e quello del prelievo ematico effettuato di lì a poche ore. Col secondo che ha molto più peso del primo.

Morale: niente multa e auto restituita. Ma l’uomo ha citato in giudizio il Comune di per essere risarcito di tutti i danni patiti. Altra battaglia legale. Si arriva alla sentenza della Corte d’appello. Risarcimento di 10.000 euro. Ogni obbligo di manutenzione dell’etilometro era a carico del Comune e non ai Carabinieri: questi non erano tenuti alle verifiche sullo stesso. Vicenda chiusa o ci sarà un altro grado di giudizio?

Ma vediamo cosa c’entra il Comune con l’etilometro dei Carabinieri. Lo strumento era di proprietà della Provincia, la quale aveva concesso l’etilometro in comodato d’uso al Comune. La convenzione tra i due Enti prevedeva che gli obblighi di manutenzione e di verifica fossero a carico del Comune. Non essendoci alcun contratto scritto tra il Comune e i Carabinieri, la Corte d’appello ha ritenuto che la responsabilità sia totalmente a carico del municipio.

Lascia un commento